Concerto per la Pace

L’umanità̀ è sconvolta dalle tragedie delle guerre che provocano massacri sulle popolazioni civili inermi. Al dramma dell’Ucraina e alle catastrofi disumane della guerra israelo-palestinese, si aggiungono altri sessanta conflitti armati nel mondo. Tutti siamo chiamati a reagire. A batterci per la pace contro l’escalation della Terza Guerra Mondiale a pezzi. Ci stiamo dimenticando del disastro provocato dalle ultime due guerre mondiali? Per questo è centrale rimarcare il diritto alla memoria come diritto essenziale. Come base per ricordare l’esistenza e le ragioni dei diritti umani. Come strumento fondamentale per costruire la Pace, intesa come sistema, non come utopia. 

Il Concerto per la Pace del Coro Bella Ciao, venerdì 19 gennaio 2024, alle 20.30 presso il Vigilianum – Polo Culturale Diocesano (Via Endrici 14 – Trento) vuole tracciare un cammino preciso in questa direzione. Nato per celebrare la Giornata della Memoria del 27 gennaio, il concerto vuole ricordare come proprio l’orrore senza fine e senza precedenti della Shoah del popolo ebreo e dello sterminio di rom, sinti, omosessuali e oppositori politici, fu una delle molle che – nel secondo dopoguerra – fece nascere la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Ricordare quell’orrore, assumendocene le responsabilità̀ storiche, significa mettere in campo tutto quello che possiamo per evitare che si ripeta. 

Così le canzoni del coro tracceranno un filo conduttore attraverso i diritti da ricordare e difendere, aiutate da immagini d’epoca e contemporanee e dalla narrazione di Raffaele Crocco, direttore di Unimondo e dell’Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo. Ad introdurre il racconto saranno gli interventi di Diego Andreatta, direttore di Vita Trentina, Sandro Schmid, presidente onorario del Coro Bella Ciao e Massimiliano Pilati, presidente del Forum per la Pace e i Diritti Umani del Trentino

La serata è organizzata grazie alla collaborazione fra il Coro Bella Ciao, Vita Trentina, il Forum trentino per la pace e i diritti umani e l’Associazione 46° Parallelo – Atlante delle Guerre

L’ingresso è gratuito.

“Ti vedo”: un podcast sui diritti umani per tenere alta l’attenzione

Sono passati ormai settantacinque anni dalla promulgazione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, ma ancora oggi ben 27 milioni di persone vivono in schiavitù. Al netto dell’aumento esponenziale della popolazione mondiale, si tratta di numeri diventati comunque più del doppio rispetto a quando il commercio di schiavi era legale e ai suoi massimi livelli.

Parte da questo semplice quanto spiazzante dato la prima puntata del podcast “Ti vedo”, il nuovo format realizzato dal Centro per la Pace di Bolzano in collaborazione con il Forum trentino per la pace e i diritti umani, l’Associazione Viraçao&Jangada e ilTquotidiano, oltre al sostegno e supporto della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol.

«Si tratta di un’occasione per avvicinare i giovani ai temi pregnanti delle nostre associazioni, – ha spiegato Marianna Montagnana, coordinatrice del Centro per la Pace di Bolzano – ossia educare alla pace e alla non violenza, oltre che al rispetto dei diritti umani, contrastando la guerra, promuovendo una convivenza pacifica fra popoli e persone e creando ponti all’insegna della giustizia sociale e dell’eguaglianza».

In ogni episodio, oltre ad intervistare i protagonisti internazionali nella lotta per la promozione dei diritti umani, si approfondiranno svariate tematiche cruciali, riguardanti ogni diritto fondamentale che starà al centro di ciascuna puntata, con tanto di call to action finale per ispirare negli ascoltatori delle azioni concrete e tangibili.

Le puntate

Nel corso della prima puntata, uscita il 10 dicembre, in occasione della Giornata mondiale per i diritti umani, è intervenuta ai microfoni di “Ti vedo” Francesca Caprini, portavoce della rete In Difesa Di. Una realtà che riunisce associazioni nazionali e internazionali impegnate a rafforzare la consapevolezza dell’opinione pubblica, della società civile e dei decisori politici sulla situazione delle e dei difensori dei diritti umani.

Nella seconda puntata, uscita il 24 dicembre, Ti vedo ha incontrato l’attivista brasiliana Cintia Guajajara, rappresentante del popolo indigeno di Lagoa Quieta. Quella di Cintia è una voce che testimonia la lotta indigena contro la deforestazione e l’accaparramento, in difesa di una terra devastata dalla violenza, divorata dal fuoco e assetata dalla siccità.

Nel terzo episodio, uscita il 7 gennaio, Ti vedo si sposta dal Sud America all’Africa per incontrare la sindacalista e attivista Pulchérie Gbalet, che con la sua associazione Alternative Citoyenne Ivoirienne si batte per difendere la libertà di espressione dei cittadini ivoriani. Incarcerata due volte e oggi sottoposta al divieto di esprimersi in pubblico, pena un’ulteriore detenzione, Gbalet racconta la nascita del movimento che guida, le difficoltà incontrate ma anche i traguardi raggiunti e le strategie che hanno consentito all’ACI di diventare punto di riferimento di tante cittadine e cittadini che non accettano il regime repressivo del presidente Ouattara.

Nella puntata conclusiva, uscita il 29 gennaio, Ti vedo ha intervistato suor Rita Zaninelli, missionaria comboniana, che ha lavorato per lungo tempo nella regione di Nampula, una delle più fragili e colpite dal fenomeno del land grabbing, la sottrazione di terre alle comunità locali, ai contadini e ai popoli indigeni per convertirle alla produzione intensiva e industriale.

Qui è possibile ascoltare le puntate del podcast Ti vedo.

Come tanti segnavia: attraverso gli archivi dei protagonisti il percorso storico dell’ideale e dell’impegno pacifista

Giovedì 13 luglio l’incontro sull’importanza della documentazione con la partecipazione di Alex Zanotelli e di Beati i costruttori di pace

La documentazione generata da organizzazioni e individui attivi in difesa dei diritti umani e per la promozione di una cultura di pace svolge spesso un ruolo fondamentale non solo in termini di sensibilizzazione ma anche nel perseguire specifici obiettivi di trasparenza, accesso alle informazioni, accountability e giustizia.

È il caso dei vasti archivi che conservano la memoria delle campagne, dei progetti e dei contributi di pensiero di un protagonista dell’attivismo italiano qual è Alex Zanotelli e dell’associazione Beati i costruttori di pace.

Con il forte impulso del Forum trentino per la pace e i diritti umani, nelle scorse settimane ha preso forma l’idea di assicurare questo patrimonio alla fruizione pubblica attraverso l’opera della Fondazione Museo storico del Trentino, da tempo impegnata nella costruzione di una rete di documentazione sul tema della pace.

A questo percorso è dedicato l’incontro “Come tanti segnavia: attraverso gli archivi dei protagonisti il percorso storico dell’ideale e dell’impegno pacifista”, in programma giovedì 13 luglio, alle ore 17.30, presso la Sala dell’Aurora di Palazzo Trentini (Via G. Manci, 27).

L’appuntamento, organizzato dal Forum trentino per la pace e i diritti umani di concerto con la Fondazione Museo storico del Trentino e il Consiglio della Provincia Autonoma di Trento, vedrà protagonista lo stesso Alex Zanotelli in dialogo con Massimiliano Pilati, presidente del Forumpace.

Sulla stretta correlazione tra impegno di pace, difesa dei diritti umani e pratica archivistica come strumento di trasformazione e cambiamento si soffermeranno anche, in apertura, Katia Malatesta – vicepresidente del Forum trentino per la pace e i diritti umani, Giuseppe Ferrandi – direttore generale della Fondazione Museo storico del Trentino, Rodolfo Taiani – responsabile area archivi, biblioteca, collezioni ed editoria della Fondazione Museo storico del Trentino, e don Mario Costalunga – cofondatore di Beati i costruttori di pace

Come tanti segnavia” vuole dunque essere un’occasione per esplorare la storia dell’ideale pacifista e per approfondire la comprensione delle sfide e delle speranze che ne assicurano la persistenza e la continuità, stimolando una riflessione critica sulla costruzione di un futuro migliore del nostro presente.


“Finding home” sulla rotta balcanica: una mostra fotografica

Finding home” – dall’inglese “cercando casa” – è una mostra fotografica che racconta delle vite sospese di donne, uomini e bambini che dal 2015 hanno attraversato la rotta balcanica, nel tentativo di raggiungere l’Europa. Solo nell’ottobre di quest’anno oltre 120.000 persone hanno percorso questa via, superando in entità tutte le altre rotte migratorie messe insieme. Nonostante ciò, sono state solo 1.127 le richieste d’asilo registrate in tutto il 2022. 

Liceo Da Vinci

Proprio alla luce di questi avvenimenti, Chiara Fabbro, fotografa documentarista friulana che si occupa di diritti umani e migrazione, ha deciso di puntare i riflettori su alcune di queste storie, andando a lavorare direttamente sul campo in Bosnia-Erzegovina e in Serbia, come già aveva fatto a Kuala Lampur in Malesia e sulle spiagge delle Canarie.

Gli scatti, datati febbraio – marzo 2021, ci raccontano infatti di vite bloccate in un limbo di respingimenti – oltre 22.000 solo nell’ottobre 2022 – che nel loro susseguirsi prolungano il cosiddetto “game”: la “sfida” dell’attraversamento.

Liceo Prati

La mostra si inserisce nel quadro della campagna “Cambiamo Rotta!” promossa da maggio 2021 da un ampio gruppo di realtà locali: Diocesi di Trento, IPSIA Trentino, ACLI, ATAS, CNCA Trentino, Movimento dei focolari, Osservatorio Balcani Caucaso, e supportata anche dal Forumpace. La campagna è finora riuscita a raccogliere quasi 40.000 euro destinati all’allestimento di una lavanderia e di cucine collettive nel campo provvisorio di Lipa, gestite da volontari/e di IPSIA. Il nuovo obiettivo per portare avanti questo progetto e aiutare le persone che ne dipendono a superare l’inverno è di 30.000 euro.

Per sostenere la campagna “Cambiamo rotta!” è possibile fare una donazione:

intestare a: Opera Diocesana Pastorale Missionaria
causale: Progetto Balcani
IBAN: IT28J0801605603000033300338
Conto Corrente Postale: 13870381

Inaugurazione a Torre Mirana

La mostra itinerante è stata inaugurata lo scorso venerdì 16 Dicembre nella Sala Thun di Torre Mirana (Via Belenzani, 3) e sarà visitabile fino all’1 Gennaio (Giornata Mondiale della Pace) dalle 14.30 alle 18.30 tutti i giorni, escluso Natale. “Finding home” , però, è arrivata a Trento un mese prima: il 16 Novembre è stata allestita al Liceo Scientifico Leonardo Da Vinci, per poi essere spostata al Liceo Classico Giovanni Prati l’8 Dicembre.

All’inaugurazione a Torre Mirana sono intervenuti don Cristiano Bettega, delegato Area Testimonianza e Impegno sociale della Diocesi, l’assessora comunale Elisabetta Bozzarelli, in videocollegamento la curatrice della mostra Chiara Fabbro e Gianfranco Schiavone di ICS Trieste (Consorzio Italiano Solidarietà – Ufficio Rifugiati Onlus), Massimiliano Pilati e Riccardo Santoni del Forum Trentino per la pace e i diritti umani, Maurizio Camin dell’esecutivo regionale CNCA e Francesca Lunardi per il Movimento dei Focolari.

Sala Thun di Torre Mirana

Per saperne di più e acquistare stampe delle foto esposte (e altre) in diversi formati visitare il sito della fotografa: Chiara Fabbro.

Raccontare la guerra ai bambini: strumenti utili

Le guerre hanno sempre fatto parte della nostra storia e, nell’ultima settimana con lo scoppio del conflitto in Ucraina, alcune delle realtà considerate “lontane” hanno fatto irruzione nella nostra quotidianità. Un conflitto che sta coinvolgendo forze militari e cittadini, uomini, donne e bambini, per questo motivo, la sensibilizzazione e l’accrescimento di consapevolezza su questi temi diventa un dovere della scuola nei confronti di bambini e ragazzi. In quest’ambito si è mossa nel territorio trentino la Federazione Provinciale Scuole Materne che – attraverso un ripensamento della figura del bambino e l’organizzazione di eventi insieme ad altri enti come la Famiglia Cristiana, Save The Children e Focus Junior -, si è posta l’obiettivo di comunicare la guerra ai bambini.

Un altro strumento utile in questo campo è stato comunicato direttamente al Forumpace dalla regista Cinzia Angelini che dal 1997 vive a Los Angeles. L’iniziativa riguarda la messa a disposizione di un piccolo cortometraggio dal titolo “Mila” basato su fatti realmente accaduti a Trento nel 1943. Con questo film Cinzia ha voluto “mostrare la forza e la resilienza che hanno i più giovani, anche se lasciati soli e abbandonati. Oggi i bambini continuano a soffrire le conseguenze dei conflitti in molti Paesi del Mondo e questo mi ha spinta ad agire per far capire cosa sia il vero costo generazionale della guerra” ma anche “per mostrare la forza e resilienza dei giovani“. Il cortometraggio, reso disponibile dall’European Broadcasting Association (EBU) è possibile guardarlo sul sito di Rai Play per 30 giorni a questo link

Speciale Ucraina

“La maggiore sfida dei prossimi decenni consisterà nell’immaginare, progettare e implementare le condizioni che permettano di ridurre il ricorso alla forza e alla violenza di massa fino alla completa disapplicazione di questi metodi. La guerra, come le malattie letali, deve essere prevenuta e curata”

Gino Strada

Era il 2015 quando Gino Strada ha pronunciato questo discorso, valido oggi come allora. Nell’osservare l’escalation che ha portato all’invasione russa dell’Ucraina appare ancora una volta chiaro come questa guerra – come ogni guerra – poteva e doveva essere evitata. Dalla forza del dialogo, dalla costruzione paziente di ponti, da comunità capaci di essere – ciascuna nel proprio territorio – sentinella e presidio, pungolo per una politica troppe volte distratta, nodo per una rete che troppe volte si è sfilacciata.

La comunità trentina e il Forumpace sono attente e attive: dalle iniziative di sostegno alle raccolte fondi, dall’accoglienza delle persone in fuga dalla guerra allo sviluppo di un dibattito locale più attento e consapevole delle cause profonde di ogni guerra.

Per questo apriamo questa pagina come nodo di collegamento per trovare le varie informazioni più ricercate.

Manifestazione 26 febbraio 2022 – Ph. Stefano Calzà

Ultimi articoli

Presidio di pace – Rovereto, Campana dei Caduti

Siete tutti invitati domani venerdì 25.02 alle 18:00 per esprimere la vicinanza, la solidarietà della nostra città al popolo dell’Ucraina e alla comunità ucraina che vive a Rovereto. In queste ore così drammatiche, davanti all’aggressione armata russa e ai bombardamenti in corso su tutto il territorio ucraino, serve ogni sforzo e un’ampia mobilitazione internazionale per condannare senza ambiguità questo atto di guerra nel cuore dell’Europa che costerà vite umane e sofferenza e ribadire l’impegno comune per la pace, la democrazia e la convivenza fra i popoli.
Partito Democratico Rovereto
Futura Rovereto
Civici per Valduga
Rovereto Libera
Rovereto al centro
Lega Salvini Trentino
Unione Popolare
Europa Verde Rovereto
Sinistra Italiana Rovereto
Fratelli d’Italia Rovereto
PATT Rovereto
Rovereto per Zambelli
Rinascita Rovereto
Azione Rovereto
Italia Viva
Partito Socialista Italiano – PSE
ANPI Rovereto
Circolo ACLI Rovereto
Centro Pace, Ecologia e Diritti Umani Rovereto
Circolo ACLI Lizzana
Lucicate
Associazione Ubalda Bettina Girella
CAVA Coordinamento Associazioni della Vallagarina per l’Africa
CAV Coordinamento Accoglienza Vallalagarina
Officina Comune
Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani
Associazione Italia-Nicaragua
Solidale365 ODV
Lumen SlowJournal
Comunità capi gruppo scout Agesci, Rovereto

L’appello del Forumpace contro la guerra in Ucraina

“No alla guerra in Ucraina, parta subito un vero processo di Pace” 

Anche dal Trentino facciamo sentire la nostra convinta e ferma condanna per l’aggressione militare russa in Ucraina, episodio gravissimo, di guerra aperta e d’aggressione. Il Trentino si unisce al coro di richieste per uno stop immediato delle ostilità: il primo obiettivo deve essere il cessate il fuoco, la protezione umanitaria dei civili. Necessarie poi iniziative di demilitarizzazione e disarmo di quei territori, temi che rilanciano il bisogno di un serio dibattito e di azioni concrete della comunità internazionale per procedere al disarmo nucleare.

Il Forumpace, aderendo all’appello nazionale di Rete Italiana Pace e Disarmo, invita la popolazione trentina a partecipare alla mobilitazione prevista sabato 26 febbraio in tutta Italia e a Trento in Piazza Dante a partire dalle ore 17.00.

Condanniamo in modo fermo l’azione militare iniziata in Ucraina da parte della Federazione Russa. Ancora una volta si sceglie la follia della guerra, i cui impatti più devastanti ricadranno sui civili e le popolazioni inermi, per colpa di sete di potere, di rivendicazioni nazionaliste, di interessi particolari soprattutto legati al profitto armato.

La maggiore sfida dei prossimi decenni consisterà nell’immaginare, progettare e implementare le condizioni che permettano di ridurre il ricorso alla forza e alla violenza di massa fino alla completa disapplicazione di questi metodi. La guerra, come le malattie letali, deve essere prevenuta e curata”: era il 2015 quando Gino Strada ha pronunciato
questo discorso, valido oggi come allora. Nell’osservare l’escalation che ha portato all’invasione russa dell’Ucraina appare ancora una volta chiaro come questa guerra – come ogni guerra – poteva e doveva essere evitata. Dalla forza del dialogo, dalla costruzione paziente di ponti, da comunità capaci di essere – ciascuna nel proprio territorio – sentinella e presidio, pungolo per una politica troppe volte distratta, nodo per una rete che troppe volte si è sfilacciata.

Esprimiamo la massima solidarietà alle popolazioni coinvolte e sosteniamo tutti gli sforzi della società civile pacifista in Ucraina e Russia per arrivare ad una cessazione immediata delle ostilità e poi intraprendere una strada di vera Pace e riconciliazione. Ma rilanciamo: l’emergenza – per una volta – è tale. Sta alle nostre comunità, alla politica locale, provinciale, nazionale ed europea dare concretezza alla solidarietà e scorgere, in questi momenti così tragici, gli elementi di un mutualismo che è necessario, che è l’unica via per lottare contro le ingiustizie: apriamo canali umanitari, corridoi e reti di accoglienza. Facciamolo in modo consapevole e collettivo, riconosciamo nell’istinto ad accogliere in questo momento così grave la regola d’oro da applicare di fronte ad ogni disuguaglianza economica, sociale o culturale, nel mondo come a casa nostra.

Il primo obiettivo deve essere la protezione umanitaria dei civili, per questo motivo chiediamo alla Provincia Autonoma di Trento di attivare tutti i canali possibili per aprire subito corridoi umanitari con il Trentino e ai nostri Comuni di dare immediata disponibilità all’accoglienza di queste persone.

Alle Istituzioni internazionali, in particolare all’Italia e all’Unione Europea, chiediamo di:

  • Prodigarsi per una cessazione degli scontri con tutti i mezzi della diplomazia e della pressione internazionale, con principi di neutralità attiva ed evitando qualsiasi pensiero di avventure militari insensate.
  • Chiedere alla Russia il ritiro delle proprie forze militari da tutto il territorio ucraino e la revoca immediata del riconoscimento dell’indipendenza delle Repubbliche del Donbass.
  • Attivarsi per garantire un passaggio sicuro alle agenzie internazionali e alle organizzazioni non governative al fine di garantire assistenza umanitaria alla popolazione coinvolta dal conflitto.
  • Chiedere il riconoscimento da parte dell’Ucraina dell’autonomia del
  • Donbass prevista dagli accordi di Minsk ma mai attuata, il rispetto della popolazione russofona, la cessazione dei bombardamenti in Donbass, lo scioglimento delle milizie
  • Una volta arrivati al cessate il fuoco prodigarsi per una conseguente de-escalation della crisi nel pieno rispetto del diritto internazionale, affidando alle
  • Nazioni Unite il compito di gestire e risolvere i conflitti tra Stati con gli strumenti della diplomazia, del dialogo, della cooperazione, del diritto internazionale
  • Cessare qualsiasi tipo di ingerenza indebita nella vita interna dell’Ucraina 
  • Favorire l’avvio di trattative per un sistema di reciproca sicurezza che garantisca sia l’UE che la Federazione Russa.

Una volta cessati gli scontri la soluzione per una vera strada di Pace non potrà comunque essere il militarismo, ma dovrà partire dal coinvolgimento democratico, dal mutualismo, da una cooperazione internazionale che costruisca reti tra territori lontani, da scelte forti di demilitarizzazione e disarmo. Ancora una volta ribadiamo infatti che la strada per la pace c’è sempre. Si chiama equa distribuzione delle risorse, disarmo, sicurezza condivisa e multilateralismo.

Crediamo, purtroppo, che quello di sabato 26 non sarà l’unico momento di piazza contro questa sciagurata guerra, proponiamo di pensare a degli appuntamenti fissi, un’assemblea permanente (Tenda della Pace?!?), con reali momenti di confronto capaci di andare oltre sterili dichiarazioni di intenti per trovare anche qui da noi reali momenti di condivisione. Per noi la priorità è costruire un’Europa finalmente solidale e in pace, un disegno che in questi lunghi 70 anni è rimasto promessa incompiuta. Un’Europa smilitarizzata dall’Atlantico agli Urali, di pace, di sicurezza per tutti, di libertà e di democrazia.

Un’Europa allargata ed aperta al mondo, dove le alleanze siano una collocazione culturale, di emancipazione collettiva, di condivisione di un progetto globale di pace. Tutto questo significa dire “Sì alla pace” e “No alla guerra”: dalle Valli trentine al mondo, e ritorno. Lottare contro le disuguaglianze e le ingiustizie, per la pace e il benessere di tutte e tutti, significa tutto questo.

PER ADERIRE: scriveteci su Facebook o mandate una mail a forum.pace@consiglio.provincia.tn.it

Sottoscrizioni (in aggiornamento)
Forum trentino per la pace e i diritti umani,
Movimento Nonviolento,
Associazione 46° Parallelo
CGIL,
CISL,
UIL,
ACLI,
Arci,
Associazione Ubalda Bettini Girella,
PD del Trentino,
Futura,
Arcigay del Trentino,
Sinistra Italiana,
Centro pace ecologia e diritti umani di Rovereto,
Europa Verde del Trentino
Udu Unione degli Universitari Trento
Rete degli Studenti Medi di Trento
GTV Gruppo Trentino di Volontariato
Italia-Nicaragua ODV
Collettivo transfemminista queer Trento
Quilombo Trentino
CAVA Coordinamento Associazioni della Vallagarina per l’Africa
CNCA (coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza) del Trentino Alto Adige
Auser del Trentino
Gruppo Trentino con Mimmo Lucano
Deina Trentino
Unimondo.org
Non Una Di Meno Trento
Agedo del Trentino
Libera Trentino
Mediterranea saving humans – sede di Trento
Anpi del Trentino
UNITiN rete degli universitari del Trentino
Noi San Carlo APS
Associazione Alba Chiara
Sportello Antidiscriminazioni Trento
Gioventù Federalista Europea – sezione di Trento
Presidio universitario Celestino Fava di Trento
Associazione Taiapaia (Valsugana)
Partito della Rifondazione Comunista del Trentino
Emergency Gruppo Trento
Erasmus Student Network di Trento
Medici con l’Africa Cuamm Trentino

Farete
Centro per la Cooperazione Internazionale
Atas
Partito Socialista Italiano
Commissione Pari Opportunità tra donna e uomo