Teatro, pace e diritti. La rassegna per corti teatrali di Forumpace

Il Forum trentino per la pace e i diritti umani, nato 30 anni fa come luogo in cui confluiva l’impegno della nostra Provincia, delle sue associazioni e dei suoi attori istituzionali per lo sviluppo di una cultura della pace e dei diritti umani, in occasione dell’anniversario promuove una rassegna di corti teatrali pensata per incentivare nuove forme di sensibilizzazione e produzione culturale a tema con il coinvolgimento creativo delle compagnie teatrali del nostro territorio.

Ogni  concorrente  dovrà  far  pervenire  la  domanda  di  iscrizione  all’indirizzo pec segreteria.generale@pec.consiglio.provincia.tn.it entro e non oltre il 14 novembre 2021 ore 23.59. La rassegna è rivolta a compagnie teatrali di professionisti e/o professionali che abbiano sede legale nella Provincia Autonoma di Trento.

Per informazioni:

Riccardo Santoni – 335 1797117

I corti presentati dovranno rappresentare temi e argomenti che riguardino la pace e i diritti umani, intesi come aspetti vivi e vitali della nostra collettività e del modo con cui agiamo nel mondo, come lente di ingrandimento sulle grandi trasformazioni che ci riguardano e coinvolgono, dai conflitti sociali che aumentano alla lotta ad ogni forma di discriminazione; dai cambiamenti climatici che stravolgono il nostro mondo al bisogno di ripensare il nostro modo di vivere, per essere più solidali, consapevoli, sostenibili.

L’attuale pandemia, le crisi ambientali e economiche, i milioni di profughi che si accalcano “alle nostre porte” ci chiederanno di porre sempre più attenzione alla nostra società, al nostro stile di vita.

Le sfide di oggi, le istanze e i bisogni che le grandi manifestazioni globali animate da nuove generazioni in lotta per il loro presente ci chiamano ancora e ancora a prenderci cura qui e ora del nostro Mondo cercando di essere “mediatori, costruttori di ponti, saltatori di muri, esploratori di frontiera”.

La rassegna si svolgerà durante la serata di sabato 11 dicembre 2021, dalle ore 20.30 al Teatro San Marco, Via San Bernardino, 8 di Trento e sarà co-organizzata da “La Nuda Compagnia”.

La call premierà le tre compagnie teatrali che meglio risponderanno ai criteri del bando, con un premio di partecipazione di euro 400 (lordi) per ciascuna delle tre compagnie vincitrici.

Avere vent’anni

Avere vent’anni è una rassegna e un’occasione, pensata da ARCI del Trentino, libreria due punti, CGIL del Trentino, Cantiere 26, Forumpace, Comuni di Trento, Brentonico e Arco, per riflettere ancora – a 20 anni dall’estate 2001 – sui fatti di Genova. Per farlo, il 9, 10 e 11 luglio prossimi passerà dal Trentino lo spettacolo teatrale “20 ANNI. Cronache di inizio millennio dal G8 di Genova“, una produzione di Area Teatro che ripercorre quei giorni.

Per una generazione (o più di una) Genova è sinonimo dell’estate del 2001, delle giornate di mobilitazione contro un certo modello di globalizzazione rappresentato dal G8 ospitato dall’assetto urbanistico angusto e frammentato del capoluogo ligure.

Impegno e speranza. Incontro e impegno. Dolore e frustrazione.

Per quelle successive – partendo proprio da chi oggi ha vent’anni, o meno – quel periodo dice relativamente poco, come sormontato da fatti immediatamente successivi (l’attacco alle Torri Gemelle su tutti) e annegato da due decenni carichi di crisi, di tensioni, di rivolgimenti storici.

Per questo, da diverse settimane abbiamo attivato un percorso di co-progettazione con alcune associazioni di giovanissimз che si concretizzerà con l’evento di apertura di questa rassegna, Essere movimento (venerdì 9 luglio, ore 18, al parco della Clarina): un momento di riflessione, un’assemblea aperta basata su un appello che le ragazze e i ragazzi hanno elaborato.

Non si tratta “solo” di ricordare – anche se di memoria abbiamo assoluto bisogno – ma di riflettere collettivamente su ciò che è stato e su ciò che potrebbe e dovrebbe essere, nel momento in cui ancora troppe sono le ingiustizie (sociali, economiche e ambientali) che attraversano il tempo che viviamo e dall’altro lato emergono nuove e diverse forme di partecipazione e attivazione che tentano di porvi rimedio.

Perché un altro mondo non solo è possibile, è necessario.