L’appello del Forumpace contro la guerra in Ucraina

“No alla guerra in Ucraina, parta subito un vero processo di Pace” 

Anche dal Trentino facciamo sentire la nostra convinta e ferma condanna per l’aggressione militare russa in Ucraina, episodio gravissimo, di guerra aperta e d’aggressione. Il Trentino si unisce al coro di richieste per uno stop immediato delle ostilità: il primo obiettivo deve essere il cessate il fuoco, la protezione umanitaria dei civili. Necessarie poi iniziative di demilitarizzazione e disarmo di quei territori, temi che rilanciano il bisogno di un serio dibattito e di azioni concrete della comunità internazionale per procedere al disarmo nucleare.

Il Forumpace, aderendo all’appello nazionale di Rete Italiana Pace e Disarmo, invita la popolazione trentina a partecipare alla mobilitazione prevista sabato 26 febbraio in tutta Italia e a Trento in Piazza Dante a partire dalle ore 17.00.

Condanniamo in modo fermo l’azione militare iniziata in Ucraina da parte della Federazione Russa. Ancora una volta si sceglie la follia della guerra, i cui impatti più devastanti ricadranno sui civili e le popolazioni inermi, per colpa di sete di potere, di rivendicazioni nazionaliste, di interessi particolari soprattutto legati al profitto armato.

La maggiore sfida dei prossimi decenni consisterà nell’immaginare, progettare e implementare le condizioni che permettano di ridurre il ricorso alla forza e alla violenza di massa fino alla completa disapplicazione di questi metodi. La guerra, come le malattie letali, deve essere prevenuta e curata”: era il 2015 quando Gino Strada ha pronunciato
questo discorso, valido oggi come allora. Nell’osservare l’escalation che ha portato all’invasione russa dell’Ucraina appare ancora una volta chiaro come questa guerra – come ogni guerra – poteva e doveva essere evitata. Dalla forza del dialogo, dalla costruzione paziente di ponti, da comunità capaci di essere – ciascuna nel proprio territorio – sentinella e presidio, pungolo per una politica troppe volte distratta, nodo per una rete che troppe volte si è sfilacciata.

Esprimiamo la massima solidarietà alle popolazioni coinvolte e sosteniamo tutti gli sforzi della società civile pacifista in Ucraina e Russia per arrivare ad una cessazione immediata delle ostilità e poi intraprendere una strada di vera Pace e riconciliazione. Ma rilanciamo: l’emergenza – per una volta – è tale. Sta alle nostre comunità, alla politica locale, provinciale, nazionale ed europea dare concretezza alla solidarietà e scorgere, in questi momenti così tragici, gli elementi di un mutualismo che è necessario, che è l’unica via per lottare contro le ingiustizie: apriamo canali umanitari, corridoi e reti di accoglienza. Facciamolo in modo consapevole e collettivo, riconosciamo nell’istinto ad accogliere in questo momento così grave la regola d’oro da applicare di fronte ad ogni disuguaglianza economica, sociale o culturale, nel mondo come a casa nostra.

Il primo obiettivo deve essere la protezione umanitaria dei civili, per questo motivo chiediamo alla Provincia Autonoma di Trento di attivare tutti i canali possibili per aprire subito corridoi umanitari con il Trentino e ai nostri Comuni di dare immediata disponibilità all’accoglienza di queste persone.

Alle Istituzioni internazionali, in particolare all’Italia e all’Unione Europea, chiediamo di:

  • Prodigarsi per una cessazione degli scontri con tutti i mezzi della diplomazia e della pressione internazionale, con principi di neutralità attiva ed evitando qualsiasi pensiero di avventure militari insensate.
  • Chiedere alla Russia il ritiro delle proprie forze militari da tutto il territorio ucraino e la revoca immediata del riconoscimento dell’indipendenza delle Repubbliche del Donbass.
  • Attivarsi per garantire un passaggio sicuro alle agenzie internazionali e alle organizzazioni non governative al fine di garantire assistenza umanitaria alla popolazione coinvolta dal conflitto.
  • Chiedere il riconoscimento da parte dell’Ucraina dell’autonomia del
  • Donbass prevista dagli accordi di Minsk ma mai attuata, il rispetto della popolazione russofona, la cessazione dei bombardamenti in Donbass, lo scioglimento delle milizie
  • Una volta arrivati al cessate il fuoco prodigarsi per una conseguente de-escalation della crisi nel pieno rispetto del diritto internazionale, affidando alle
  • Nazioni Unite il compito di gestire e risolvere i conflitti tra Stati con gli strumenti della diplomazia, del dialogo, della cooperazione, del diritto internazionale
  • Cessare qualsiasi tipo di ingerenza indebita nella vita interna dell’Ucraina 
  • Favorire l’avvio di trattative per un sistema di reciproca sicurezza che garantisca sia l’UE che la Federazione Russa.

Una volta cessati gli scontri la soluzione per una vera strada di Pace non potrà comunque essere il militarismo, ma dovrà partire dal coinvolgimento democratico, dal mutualismo, da una cooperazione internazionale che costruisca reti tra territori lontani, da scelte forti di demilitarizzazione e disarmo. Ancora una volta ribadiamo infatti che la strada per la pace c’è sempre. Si chiama equa distribuzione delle risorse, disarmo, sicurezza condivisa e multilateralismo.

Crediamo, purtroppo, che quello di sabato 26 non sarà l’unico momento di piazza contro questa sciagurata guerra, proponiamo di pensare a degli appuntamenti fissi, un’assemblea permanente (Tenda della Pace?!?), con reali momenti di confronto capaci di andare oltre sterili dichiarazioni di intenti per trovare anche qui da noi reali momenti di condivisione. Per noi la priorità è costruire un’Europa finalmente solidale e in pace, un disegno che in questi lunghi 70 anni è rimasto promessa incompiuta. Un’Europa smilitarizzata dall’Atlantico agli Urali, di pace, di sicurezza per tutti, di libertà e di democrazia.

Un’Europa allargata ed aperta al mondo, dove le alleanze siano una collocazione culturale, di emancipazione collettiva, di condivisione di un progetto globale di pace. Tutto questo significa dire “Sì alla pace” e “No alla guerra”: dalle Valli trentine al mondo, e ritorno. Lottare contro le disuguaglianze e le ingiustizie, per la pace e il benessere di tutte e tutti, significa tutto questo.

PER ADERIRE: scriveteci su Facebook o mandate una mail a forum.pace@consiglio.provincia.tn.it

Sottoscrizioni (in aggiornamento)
Forum trentino per la pace e i diritti umani,
Movimento Nonviolento,
Associazione 46° Parallelo
CGIL,
CISL,
UIL,
ACLI,
Arci,
Associazione Ubalda Bettini Girella,
PD del Trentino,
Futura,
Arcigay del Trentino,
Sinistra Italiana,
Centro pace ecologia e diritti umani di Rovereto,
Europa Verde del Trentino
Udu Unione degli Universitari Trento
Rete degli Studenti Medi di Trento
GTV Gruppo Trentino di Volontariato
Italia-Nicaragua ODV
Collettivo transfemminista queer Trento
Quilombo Trentino
CAVA Coordinamento Associazioni della Vallagarina per l’Africa
CNCA (coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza) del Trentino Alto Adige
Auser del Trentino
Gruppo Trentino con Mimmo Lucano
Deina Trentino
Unimondo.org
Non Una Di Meno Trento
Agedo del Trentino
Libera Trentino
Mediterranea saving humans – sede di Trento
Anpi del Trentino
UNITiN rete degli universitari del Trentino
Noi San Carlo APS
Associazione Alba Chiara
Sportello Antidiscriminazioni Trento
Gioventù Federalista Europea – sezione di Trento
Presidio universitario Celestino Fava di Trento
Associazione Taiapaia (Valsugana)
Partito della Rifondazione Comunista del Trentino
Emergency Gruppo Trento
Erasmus Student Network di Trento
Medici con l’Africa Cuamm Trentino

Farete
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Atas
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Commissione Pari Opportunità tra donna e uomo