Stampa nazionale – Giugno 2022


  • Disarmiamo anche gli ipocriti del “pacifismo”
    Pino Ippolito Armino, 30.06.22, Il Manifesto

Pace e guerra. L’ultimo rapporto del Sipri (Stockholm International Peace Research Institute) sul commercio internazionale delle armi indica che il nostro Paese, nel periodo 2017-2021, è stato il sesto esportatore al mondo, occupando una quota del 3,1% di quel lucroso mercato globale. In questi anni non è mancato chi si è genuinamente opposto a questo commercio di morte, mentre altri hanno invece scoperto solamente ora, grazie al conflitto in Ucraina, il valore della pace.

  • Stop alla cultura della guerra: i 5 passi necessari da fare
    Francesco Gesualdi, 09.06.22, Avvenire

La svolta possibile. Ci avevano detto che la globalizzazione ci avrebbe preservato dalle guerre, che avremmo creato un mondo più interdipendente e quindi più interessato a mantenere la pace. Ma le crescenti tensioni fra Usa e Cina e soprattutto la guerra in Ucraina, mostrano che la maggior internazionalizzazione degli affari non è sufficiente a sopire gli istinti nazionalistici. La conclusione è che il mondo in cui viviamo è sempre più insicuro, per cui dobbiamo chiederci come rifondare l’economia per poter vivere in un mondo al tempo stesso più pacifico e più sostenibile.

  • Una Carovana di aiuti in nome della pace
    28.06.22, L’Osservatore Romano

#stopthewarnow al fianco dell’Ucraina. La Carovana per la pace per l’Ucraina, partita sabato scorso con 15 mezzi alla volta di Odessa, sta distribuendo 40 tonnellate di generi di prima necessità alla popolazione colpita. L’esperienza precedente risale al 1 aprile scorso dove a Leopoli oltre duecento volontari hanno manifestato lungo le strade della città e consegnato 35 tonnellate di aiuti umanitari.

  • Kissinger guarda oltre le ostilità. “Reintegrare Mosca nel sistema europeo”
    Luigi Ippolito, 28.06.22, Corriere della Sera

L’ex segretario di Stato Usa e le relazioni con la Russia. In occasione dell’uscita del suo libro, Kissinger parla anche di Putin e della sua capacità di guida politica, analizzando l’attacco russo all’Ucraina. Questo è il punto centrale del suo ragionamento: va sconfitta l’invasione dell’Ucraina, «non la Russia come Stato e come entità storica». E dunque, quando le armi alla fine taceranno, «la questione del rapporto fra Russia ed Europa andrà presa molto seriamente». […] Ma ora bisogna guardare a come porre fine al conflitto: «Stiamo arrivando a un momento in cui bisogna affrontare la questione della fine della guerra in termini di obiettivi politici altrettanto che militari: non si può semplicemente continuare a combattere senza un obiettivo».

  • La guerra è fabbrica di crimini. C’è solo da lavorare per la pace
    Marco Tarquinio, 25.06.22, Avvenire.it

Il direttore risponde. È giusto ascoltare le ragioni di tutti, ma una nuova lettera sulla presunta viltà imbelle dei pacifisti spinge a ribadire le ragioni del no alla logica e alle pratiche belliche e del sì al coraggio umano di abolirle. “La guerra non l’hanno scatenata né propiziata i pacifisti e non sono i pacifisti a portare la colpa dell’escalation a cui stiamo assistendo in Ucraina. Non sono i pacifisti ad applaudire dagli spalti la carneficina che avviene lì e in altre parti del mondo […]”

  • Kuleba: “Le armi assicurano la via diplomatica. Con l’Europa si va dalla stessa parte”
    Lorenzo Cremonesi, 24.06.22, Corriere della Sera

Intervista al ministro Kuleba. Il ministro degli Esteri ucraino: “Putin vuole indebolire i Paesi democratici, ma Draghi e Macron tengono la barra dritta”. I negoziati? “È Mosca a sparare, noi disposti a discutere su tutto”

  • Il Papa: “Stop ai cannoni”. Kiev riceve lanciamissili Usa
    Giampiero Gramaglia, 24.06.22, Il Fatto Quotidiano

“Le armi lascino il posto ai negoziati”: è l’appello di Papa Francesco, nel giorno in cui l’Ucraina riceve il primo carico di lanciarazzi Usa Himars. Sul fronte diplomatico, ieri sera il Consiglio europeo ha dato formalmente il via libera alla concessione a Ucraina e Moldavia di Paesi candidati all’ingresso nell’Ue, sulle basi delle raccomandazioni della Commissione.

  • Fino alla totale eliminazione delle armi nucleari
    Francesco Vignarca, 24.06.22, Il Manifesto

Il vertice di Vienna. TPNW attualmente ratificato da 65 Paesi. Con queste applaudite parole Alexander Kmentt, ambasciatore austriaco presidente della Conferenza, ha concluso ieri il Primo incontro degli Stati Parti del Trattato di Proibizione delle armi nucleari. «Siamo venuti a Vienna per definire il lavoro dei prossimi anni, e c’è molto da fare. Ma in un momento in cui il multilateralismo e le politiche sulle armi nucleari stanno andando nella direzione sbagliata. Noi abbiamo puntato chiaramente nella giusta direzione adottando quella che forse è la più forte condanna delle minacce nucleari mai votata in una conferenza delle Nazioni Unite».

  • L’effetto perverso della guerra: riparte la corsa alle spese militari
    Francesco Palmas, 18.06.22, Avvenire.it

La guerra in Ucraina sta innescando una reazione a catena. Molte risorse dei bilanci nazionali sono purtroppo dirottate dalle spese socio-umanitarie verso giganteschi programmi di riarmo. Lettonia, Polonia, Romania, Svezia, Norvegia e Italia hanno piani di spesa a doppia cifra […]

  • La guerra in Europa. Appello della società civile all’Europa
    Matteo Marcelli, 21.06.22, Avvenire

“Serve un’iniziativa di pace subito”. Una proposta di pace europea, che coinvolga il maggior numero possibile di organizzazioni internazionali, l’Onu e soprattutto la governance dell’Unione, chiamata ad assumersi al più presto la responsabilità di un’intermediazione a favore del cessate il fuoco in Ucraina. È l’obiettivo dell’appello firmato […]

  • La straordinaria attualità delle “Lettere” di Terzani
    Tomaso Montanari, 20.06.22, Il Fatto Quotidiano

Dall’Afghanistan all’Ucraina. “In tempi di guerra non deve essere un crimine parlare di pace”. Le Lettere contro la guerra di Terzani, uscite all’indomani dell’11 settembre 2001 nel pieno della vendetta Usa di Bush jr., nonostante la profonda diversità della situazione attuale, sembrano scritte oggi. Ma, oggi come allora, non si tratta di “un attacco alla libertà e alla democrazia occidentali come vorrebbe la semplicistica formula ora usata dai politici”.

  • Cappuccetto Rosso e il Lupo Rosso
    Barbara Spinelli, 17.06.22, Il Fatto Quotidiano

La Terza Guerra Mondiale. Sempre più si riduce e scompare lo spazio dedicato dai media alla guerra in Ucraina, che a sua volta cancella le guerre in Siria, Yemen o Libia. “La terza guerra mondiale è stata dichiarata”, constata il Papa nel colloquio pubblicato da La Civiltà Cattolica: procede “a pezzi e bocconi” ma è ormai trama dei nostri tempi.

  • La conversazione di Papa Francesco con i direttori delle riviste culturali europee dei gesuiti
    Antonio Spadaro (La Civilità Cattolica), 14.06.22, L’Osservatore Romano

Non ridurre la complessità della guerra alla distinzione tra buoni e cattivi. Resoconto integrale della conversazione di Papa Francesco con i direttori delle riviste culturali europee dei gesuiti, avvenuta durante l’udienza svoltasi il 19 maggio scorso nella Biblioteca privata del Palazzo apostolico vaticano.

  • Armi nucleari, adesso il rischio è più alto che nella Guerra fredda
    Vignarca Francesco, 14.06.22, Il Manifesto

Corsa al riarmo. L’allarme lanciato dall’ultimo rapporto del Sipri: gli Stati «atomici» ampliano l’arsenale. Gli altri si riuniscono la prossima settimana a Vienna con la società civile e i pacifisti per frenarli

  • Il papa lavora sottotraccia «per cucire, non per tagliare». E il Cremlino apre
    Kocci Luca, 14.06.22, Il Manifesto

Bergoglio concentrato su tregua, profughi e grano. Paramonov: «Grande rispetto, dialogo fiducioso». A Mosca, intanto, allontanato il numero 2 della Chiesa ortodossa russa Hilarion per presunti dissensi sulla guerra, il patriarca Kirill nomina il giovane metropolita Antonij suo nuovo “ministro degli Esteri”

  • La spirale delle spese militari
    Palombaro Valerio, 09.06.22, L’Osservatore Romano

Dopo il record del 2021 il conflitto in Ucraina accentua una preoccupante tendenza. Le spese belliche aumentano con il senso di insicurezza, a prescindere da quelle che dovrebbero essere le priorità a livello economico e sociale.

  • Cause e conseguenze della guerra fra Russia e Ucraina
    Allen C. Lynch, University of Virginia

Spiegare la guerra russa in Ucraina. La guerra che la Russia di Vladimir Putin sta conducendo in Ucraina dal 24 febbraio 2022 viola una delle lezioni centrali della storia internazionale della Russia: non entrare in guerra in Europa senza alcuni potenti alleati europei dalla tua parte […]