World Social Agenda

Secondo la Dichiarazione delle Nazioni Unite sui difensori dei Diritti umani, le e i difensore/i dei diritti umani sono donne e uomini che, individualmente o insieme ad altri, agiscono in modo pacifico per la promozione e la protezione di questi diritti. Sono il volto visibile di movimenti, organizzazioni, comunità, popoli che rivendicano i propri diritti.

Con il progetto World Social Agenda e la collaborazione tra Forumpace e Fondazione Fontana Onlus abbiamo attivato un percorso di formazione e informazione per decine di studenti e studentesse del Liceo Rosmini di Rovereto, attivando anche sul territorio della nostra Provincia un percorso che, attraverso la conoscenza e l’approfondimento dei temi della pace, dei diritti e delle difensore e dei difensori dei diritti umani porterà questǝ ragazzǝ a realizzare interviste e approfondimenti su realtà e persone del proprio territorio che, nei mille ruoli che rivestono, si adoperano per la difesa dei diritti e deǝ loro difensorǝ.

L’edizione di quest’anno si concentra sul Goal 16, quello che riguarda i temi della pace e punta alla costruzione di istituzioni solide senza le quali la pace non riesce a diventare lo strumento concreto che, come Forumpace, crediamo che sia. In un certo senso, il nostro organismo e i suoi 30 anni di storia, relazioni e costruzione di reti è un esempio operativo di questo aspetto.

L’Obiettivo 16, però, rappresenta anche un’opportunità per fare il punto sugli altri obiettivi di sviluppo sostenibile in quanto la pace si raggiunge solo in condizioni sociali, economiche, politiche e ambientali di sostenibilità e di giustizia valide per tutte le persone senza esclusioni né discriminazioni. Le società pacifiche, giuste ed inclusive sono società libere dalla paura e dalla violenza; non ci può essere sviluppo sostenibile senza pace, né pace senza sviluppo sostenibile.

Dialogo e giustizia

Il Goal 16 si impegna a promuovere e sviluppare a livello nazionale ed internazionale, lo stato di diritto e l’accesso alla giustizia per tuttǝ, l’accesso alle informazioni sui diritti e le libertà fondamentali e la partecipazione dei Paesi in via di sviluppo alle istituzioni di governance globale. Tutto questo allo scopo di costruire e cementare una capacità di prevenire per l’intero sistema internazionale.

Questa “capacità di prevenire” ci dice che la pace si costruisce prima, attraverso azioni mirate e una cultura del dialogo che muova dalla convinzione che ogni uomo e donna ha pari e uguali diritti senza distinzione alcuna né discriminazione.

La cultura del dialogo è una sfida, la sua realizzazione la più importante posta in gioco sulla quale investire.

Peace – Fondazione Fontana Onlus

Paulo Freire e Danilo Dolci ci hanno insegnato come il dialogo possa diventare la via maestra per lo sviluppo comunitario, premessa e metodo per ogni forma di partecipazione: non nell’assenza di conflitto ma nella scelta di abitarlo con premesse e scopi diversi.

Le premesse sono quelle del dialogo, dell’ascolto e del confronto tra posizioni e idee secondo i metodi e gli strumenti della lotta politica e sociale nonviolenta. Gli scopi, che non sono quelli della sopraffazione ad ogni costo ma della costruzione generativa di soluzioni che, dal conflitto, possono generare posizioni e idee nuove.

Giustizia è espressione di affermazione dei diritti delle persone, motore di società in cui i bisogni di ognuno/a sono al primo posto, dove la realizzazione delle piene libertà dell’individuo e dell’uguaglianza di tutti i cittadini e cittadine è compito primario delle istituzioni e di tutti/e noi. Garantire questo diritto non è solo funzionale al mantenimento dell’ordine e della sicurezza, ma strategico per promuovere una trasformazPeace – Fondazione Fontana Onlusione positivo delle società. 

Peace – Fondazione Fontana Onlusione positivo delle società. 

L’insieme di questi due elementi sono alla base del progetto della World Social Agenda di quest’anno. Il Forumpace aderisce con gioia all’iniziativa di Fondazione Fontana, riconoscendo in questo percorso i principi e le idee che l’azione quotidiana del nostro organismo porta avanti qui in Trentino.

Grazie a questo progetto, avremo modo di andare a parlare con 6 classi del Liceo Antonio Rosmini di Rovereto, di raccontare la storia e le storie di 4 persone, 4 attivistǝ che in modo diverso corrispondono all’idea di costruire la pace attraverso il dialogo, 4 difensorǝ dei diritti umani che, in tempi, luoghi e modi diversi, hanno agito per un futuro miglio, 4 esempi di come la conoscenza dei temi legati alla pace consenta “l’attivazione di competenze di cittadinanza che riguardano il riconoscimento di diritti e bisogni, le opportunità comuni, i limiti, le regole e le responsabilità di ognuno nella vita sociale al fine di facilitare la presa in carico di un ruolo attivo e consapevole di ognuno nel processo di costruzione della pace in quanto progetto collettivo e inclusivo di convivenza civile“.