Che tacciano le armi!

Il conflitto in Israele-Palestina è divampato di nuovo in guerra, questa volta con un breve ma
intenso rovesciamento dei rapporti di forza che ha lasciato stupefatto il mondo intero. Il risultato,
però, è sempre il medesimo: un doloroso spargimento di sangue che allontana ancor di più le
quanto mai flebili prospettive di pace, giustizia, riconciliazione.
Quali che siano, di volta in volta, i casus belli delle violenze, un’altra costante che accomuna questi
accadimenti è la superficialità delle analisi da parte dei media, dei circoli politici e intellettuali. La
corsa alla ricerca delle responsabilità, delle giustificazioni, dei “però”, se svolta in maniera
volutamente astorica è un esercizio da cui chiunque -sia nell’ambito dell’informazione che in
quello della solidarietà internazionale- dovrebbe esimersi, perché mistifica e offusca le
responsabilità più grandi di tutte: le nostre.
L’unico motivo per il quale ancora scorre il sangue in Palestina-Israele è perché negli ultimi trenta
anni né il popolo della pace né tantomeno i governi mondiali hanno voluto o potuto imporre il
rispetto del diritto internazionale come base di un vero processo di pace
. Politiche e scelte locali
scellerate riescono facilmente ad accendere una miccia che tutto l’occidente ha contribuito a
fabbricare e armare.
Adesso, come sempre, l’unico grido che vogliamo far risuonare in tutto il mondo è: che tacciano le
armi! Che si abbandoni la via della vendetta e della rappresaglia
!
Il nostro massimo sostegno va alla popolazione civile, alle vittime di queste spirali dissennate di
violenza, a chi ancora, insieme a noi, coltiva in Israele-Palestina la speranza per una pace giusta.

Pier Francesco Pandolfi de Rinaldis – Pace per Gerusalemme
Massimiliano Pilati – Presidente Forum trentino per la pace e i diritti umani