Le guerre hanno sempre fatto parte della nostra storia e, nell’ultima settimana con lo scoppio del conflitto in Ucraina, alcune delle realtà considerate “lontane” hanno fatto irruzione nella nostra quotidianità. Un conflitto che sta coinvolgendo forze militari e cittadini, uomini, donne e bambini, per questo motivo, la sensibilizzazione e l’accrescimento di consapevolezza su questi temi diventa un dovere della scuola nei confronti di bambini e ragazzi. In quest’ambito si è mossa nel territorio trentino la Federazione Provinciale Scuole Materne che – attraverso un ripensamento della figura del bambino e l’organizzazione di eventi insieme ad altri enti come la Famiglia Cristiana, Save The Children e Focus Junior -, si è posta l’obiettivo di comunicare la guerra ai bambini.
Un altro strumento utile in questo campo è stato comunicato direttamente al Forumpace dalla regista Cinzia Angelini che dal 1997 vive a Los Angeles. L’iniziativa riguarda la messa a disposizione di un piccolo cortometraggio dal titolo “Mila” basato su fatti realmente accaduti a Trento nel 1943. Con questo film Cinzia ha voluto “mostrare la forza e la resilienza che hanno i più giovani, anche se lasciati soli e abbandonati. Oggi i bambini continuano a soffrire le conseguenze dei conflitti in molti Paesi del Mondo e questo mi ha spinta ad agire per far capire cosa sia il vero costo generazionale della guerra” ma anche “per mostrare la forza e resilienza dei giovani“. Il cortometraggio, reso disponibile dall’European Broadcasting Association (EBU) è possibile guardarlo sul sito di Rai Play per 30 giorni a questo link
“La maggiore sfida dei prossimi decenni consisterà nell’immaginare, progettare e implementare le condizioni che permettano di ridurre il ricorso alla forza e alla violenza di massa fino alla completa disapplicazione di questi metodi. La guerra, come le malattie letali, deve essere prevenuta e curata”
Gino Strada
Era il 2015 quando Gino Strada ha pronunciato questo discorso, valido oggi come allora. Nell’osservare l’escalation che ha portato all’invasione russa dell’Ucraina appare ancora una volta chiaro come questa guerra – come ogni guerra – poteva e doveva essere evitata. Dalla forza del dialogo, dalla costruzione paziente di ponti, da comunità capaci di essere – ciascuna nel proprio territorio – sentinella e presidio, pungolo per una politica troppe volte distratta, nodo per una rete che troppe volte si è sfilacciata.
La comunità trentina e il Forumpace sono attente e attive: dalle iniziative di sostegno alle raccolte fondi, dall’accoglienza delle persone in fuga dalla guerra allo sviluppo di un dibattito locale più attento e consapevole delle cause profonde di ogni guerra.
Per questo apriamo questa pagina come nodo di collegamento per trovare le varie informazioni più ricercate.
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Siete tutti invitati domani venerdì 25.02 alle 18:00 per esprimere la vicinanza, la solidarietà della nostra città al popolo dell’Ucraina e alla comunità ucraina che vive a Rovereto. In queste ore così drammatiche, davanti all’aggressione armata russa e ai bombardamenti […]
“No alla guerra in Ucraina, parta subito un vero processo di Pace” Anche dal Trentino facciamo sentire la nostra convinta e ferma condanna per l’aggressione militare russa in Ucraina, episodio gravissimo, di guerra aperta e d’aggressione. Il Trentino si unisce […]
“Meglio un anno di trattative che un giorno di guerra”* Venerdì 18 febbraio si è formalmente riunita l’Assemblea del Forum trentino per la pace e i diritti umani. Nel corso della riunione si è, tra le altre cose, discusso della […]
Siete tutti invitati domani venerdì 25.02 alle 18:00 per esprimere la vicinanza, la solidarietà della nostra città al popolo dell’Ucraina e alla comunità ucraina che vive a Rovereto. In queste ore così drammatiche, davanti all’aggressione armata russa e ai bombardamenti in corso su tutto il territorio ucraino, serve ogni sforzo e un’ampia mobilitazione internazionale per condannare senza ambiguità questo atto di guerra nel cuore dell’Europa che costerà vite umane e sofferenza e ribadire l’impegno comune per la pace, la democrazia e la convivenza fra i popoli. Partito Democratico Rovereto Futura Rovereto Civici per Valduga Rovereto Libera Rovereto al centro Lega Salvini Trentino Unione Popolare Europa Verde Rovereto Sinistra Italiana Rovereto Fratelli d’Italia Rovereto PATT Rovereto Rovereto per Zambelli Rinascita Rovereto Azione Rovereto Italia Viva Partito Socialista Italiano – PSE ANPI Rovereto Circolo ACLI Rovereto Centro Pace, Ecologia e Diritti Umani Rovereto Circolo ACLI Lizzana Lucicate Associazione Ubalda Bettina Girella CAVA Coordinamento Associazioni della Vallagarina per l’Africa CAV Coordinamento Accoglienza Vallalagarina Officina Comune Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani Associazione Italia-Nicaragua Solidale365 ODV Lumen SlowJournal Comunità capi gruppo scout Agesci, Rovereto
“No alla guerra in Ucraina, parta subito un vero processo di Pace”
Anche dal Trentino facciamo sentire la nostra convinta e ferma condanna per l’aggressione militare russa in Ucraina, episodio gravissimo, di guerra aperta e d’aggressione. Il Trentino si unisce al coro di richieste per uno stop immediato delle ostilità: il primo obiettivo deve essere il cessate il fuoco, la protezione umanitaria dei civili. Necessarie poi iniziative di demilitarizzazione e disarmo di quei territori, temi che rilanciano il bisogno di un serio dibattito e di azioni concrete della comunità internazionale per procedere al disarmo nucleare.
Il Forumpace, aderendo all’appello nazionale di Rete Italiana Pace e Disarmo, invita la popolazione trentina a partecipare alla mobilitazione prevista sabato 26 febbraio in tutta Italia e a Trento in Piazza Dante a partire dalle ore 17.00.
Manifestazione 26 febbraio 2022 – Ph. Stefano Calzà
Manifestazione 26 febbraio 2022 – Ph. Stefano Calzà
Manifestazione 26 febbraio 2022 – Ph. Stefano Calzà
Manifestazione 26 febbraio 2022 – Ph. Stefano Calzà
Manifestazione 26 febbraio 2022 – Ph. Stefano Calzà
Manifestazione 26 febbraio 2022 – Ph. Stefano Calzà
Manifestazione 26 febbraio 2022 – Ph. Stefano Calzà
Condanniamo in modo fermo l’azione militare iniziata in Ucraina da parte della Federazione Russa. Ancora una volta si sceglie la follia della guerra, i cui impatti più devastanti ricadranno sui civili e le popolazioni inermi, per colpa di sete di potere, di rivendicazioni nazionaliste, di interessi particolari soprattutto legati al profitto armato.
“La maggiore sfida dei prossimi decenni consisterà nell’immaginare, progettare e implementare le condizioni che permettano di ridurre il ricorso alla forza e alla violenza di massa fino alla completa disapplicazione di questi metodi. La guerra, come le malattie letali, deve essere prevenuta e curata”: era il 2015 quando Gino Strada ha pronunciato questo discorso, valido oggi come allora. Nell’osservare l’escalation che ha portato all’invasione russa dell’Ucraina appare ancora una volta chiaro come questa guerra – come ogni guerra – poteva e doveva essere evitata. Dalla forza del dialogo, dalla costruzione paziente di ponti, da comunità capaci di essere – ciascuna nel proprio territorio – sentinella e presidio, pungolo per una politica troppe volte distratta, nodo per una rete che troppe volte si è sfilacciata.
Esprimiamo la massima solidarietà alle popolazioni coinvolte e sosteniamo tutti gli sforzi della società civile pacifista in Ucraina e Russia per arrivare ad una cessazione immediata delle ostilità e poi intraprendere una strada di vera Pace e riconciliazione. Ma rilanciamo: l’emergenza – per una volta – è tale. Sta alle nostre comunità, alla politica locale, provinciale, nazionale ed europea dare concretezza alla solidarietà e scorgere, in questi momenti così tragici, gli elementi di un mutualismo che è necessario, che è l’unica via per lottare contro le ingiustizie: apriamo canali umanitari, corridoi e reti di accoglienza. Facciamolo in modo consapevole e collettivo, riconosciamo nell’istinto ad accogliere in questo momento così grave la regola d’oro da applicare di fronte ad ogni disuguaglianza economica, sociale o culturale, nel mondo come a casa nostra.
Il primo obiettivo deve essere la protezione umanitaria dei civili, per questo motivo chiediamo alla Provincia Autonoma di Trento di attivare tutti i canali possibili per aprire subito corridoi umanitari con il Trentino e ai nostri Comuni di dare immediata disponibilità all’accoglienza di queste persone.
Alle Istituzioni internazionali, in particolare all’Italia e all’Unione Europea, chiediamo di:
Prodigarsi per una cessazione degli scontri con tutti i mezzi della diplomazia e della pressione internazionale, con principi di neutralità attiva ed evitando qualsiasi pensiero di avventure militari insensate.
Chiedere alla Russia il ritiro delle proprie forze militari da tutto il territorio ucraino e la revoca immediata del riconoscimento dell’indipendenza delle Repubbliche del Donbass.
Attivarsi per garantire un passaggio sicuro alle agenzie internazionali e alle organizzazioni non governative al fine di garantire assistenza umanitaria alla popolazione coinvolta dal conflitto.
Chiedere il riconoscimento da parte dell’Ucraina dell’autonomia del
Donbass prevista dagli accordi di Minsk ma mai attuata, il rispetto della popolazione russofona, la cessazione dei bombardamenti in Donbass, lo scioglimento delle milizie
Una volta arrivati al cessate il fuoco prodigarsi per una conseguente de-escalation della crisi nel pieno rispetto del diritto internazionale, affidando alle
Nazioni Unite il compito di gestire e risolvere i conflitti tra Stati con gli strumenti della diplomazia, del dialogo, della cooperazione, del diritto internazionale
Cessare qualsiasi tipo di ingerenza indebita nella vita interna dell’Ucraina
Favorire l’avvio di trattative per un sistema di reciproca sicurezza che garantisca sia l’UE che la Federazione Russa.
Una volta cessati gli scontri la soluzione per una vera strada di Pace non potrà comunque essere il militarismo, ma dovrà partire dal coinvolgimento democratico, dal mutualismo, da una cooperazione internazionale che costruisca reti tra territori lontani, da scelte forti di demilitarizzazione e disarmo. Ancora una volta ribadiamo infatti che la strada per la pace c’è sempre. Si chiama equa distribuzione delle risorse, disarmo, sicurezza condivisa e multilateralismo.
Crediamo, purtroppo, che quello di sabato 26 non sarà l’unico momento di piazza contro questa sciagurata guerra, proponiamo di pensare a degli appuntamenti fissi, un’assemblea permanente (Tenda della Pace?!?), con reali momenti di confronto capaci di andare oltre sterili dichiarazioni di intenti per trovare anche qui da noi reali momenti di condivisione. Per noi la priorità è costruire un’Europa finalmente solidale e in pace, un disegno che in questi lunghi 70 anni è rimasto promessa incompiuta. Un’Europa smilitarizzata dall’Atlantico agli Urali, di pace, di sicurezza per tutti, di libertà e di democrazia.
Un’Europa allargata ed aperta al mondo, dove le alleanze siano una collocazione culturale, di emancipazione collettiva, di condivisione di un progetto globale di pace. Tutto questo significa dire “Sì alla pace” e “No alla guerra”: dalle Valli trentine al mondo, e ritorno. Lottare contro le disuguaglianze e le ingiustizie, per la pace e il benessere di tutte e tutti, significa tutto questo.
PER ADERIRE: scriveteci su Facebook o mandate una mail a forum.pace@consiglio.provincia.tn.it
Sottoscrizioni (in aggiornamento) Forum trentino per la pace e i diritti umani, Movimento Nonviolento, Associazione 46° Parallelo CGIL, CISL, UIL, ACLI, Arci, Associazione Ubalda Bettini Girella, PD del Trentino, Futura, Arcigay del Trentino, Sinistra Italiana, Centro pace ecologia e diritti umani di Rovereto, Europa Verde del Trentino Udu Unione degli Universitari Trento Rete degli Studenti Medi di Trento GTV Gruppo Trentino di Volontariato Italia-Nicaragua ODV Collettivo transfemminista queer Trento Quilombo Trentino CAVA Coordinamento Associazioni della Vallagarina per l’Africa CNCA (coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza) del Trentino Alto Adige Auser del Trentino Gruppo Trentino con Mimmo Lucano Deina Trentino Unimondo.org Non Una Di Meno Trento Agedo del Trentino Libera Trentino Mediterranea saving humans – sede di Trento Anpi del Trentino UNITiN rete degli universitari del Trentino Noi San Carlo APS Associazione Alba Chiara Sportello Antidiscriminazioni Trento Gioventù Federalista Europea – sezione di Trento Presidio universitario Celestino Fava di Trento Associazione Taiapaia (Valsugana) Partito della Rifondazione Comunista del Trentino Emergency Gruppo Trento Erasmus Student Network di Trento Medici con l’Africa Cuamm Trentino
Farete Centro per la Cooperazione Internazionale Atas Partito Socialista Italiano Commissione Pari Opportunità tra donna e uomo
“Meglio un anno di trattative che un giorno di guerra”*
Venerdì 18 febbraio si è formalmente riunita l’Assemblea del Forum trentino per la pace e i diritti umani.
Nel corso della riunione si è, tra le altre cose, discusso della preoccupante crisi Ucraina. In tale frangente l’Assemblea del forumpace ha condiviso la seguente posizione.
Come cittadine e cittadini italiani e europei assistiamo ad una preoccupante escalation della tensione tra la Russia, gli Stati Uniti e la Nato ai confini dell’Europa.
Una tensione nella quale, allo stato attuale, nessuno dei contendenti esclude l’eventualità del ricorso alle armi con il grosso rischio che possa evolvere in conflitto armato, anche nucleare. Tutto questo avviene in un clima di forte corsa al riarmo da parte di tutte le Nazioni del Mondo che rischia di portare ulteriore tensione invece che garanzia di pace futura.
Siamo convinti che ci sia ancora speranza di poter risolvere la crisi con la diplomazia, il dialogo, la politica e quindi riteniamo si debba tentare l’impossibile.
Questa contesa parla un linguaggio che è estraneo all’umanità e al buon senso.
Non c’è nessuna supremazia che sia desiderabile mantenere, non c’è nessuna posizione di potenza che sia giusto perseguire.
La strada per la pace c’è sempre. Si chiama equa distribuzione delle risorse, disarmo, sicurezza condivisa e multilateralismo.
Per questo motivo l’Assemblea del Forumpace intende chiedere alle istituzioni politiche trentine di rappresentare presso il nostro Governo la nostra forte preoccupazione e la pressante richiesta di prendere iniziative significative e urgenti da una posizione di neutralità attiva, per ottenere una de-escalation immediata della tensione e avviare la ricerca di un accordo politico negoziato nel rispetto della sicurezza e dei diritti di tutte le popolazioni coinvolte come chiesto da Rete italiana Pace e Disarmo.
Per noi neutralità attiva significa che il nostro Governo:
dichiari l’indisponibilità dell’Italia alla partecipazione al conflitto ritirando i militari oggi schierati nell’Europa orientale;
formalizzi la propria contrarietà all’ulteriore estensione ad Est della Nato;
avvii una nuova politica estera basata sul multilateralismo.
Anche in questo frangente, oltre che alla nostra Provincia, ci rivolgiamo ai Comuni del nostro territorio perché si attivino in messaggi e azioni di solidarietà nei confronti dei Sindaci delle città dei territori contesi tra Ucraina e Russia per attivare reali ponti di dialogo dal basso al fine di cercare di creare un continente unito e solidale.
Riteniamo che non solo l’Italia, ma l’Europa tutta debba lavorare per riuscire finalmente ad avere una voce unica per fare da ponte di dialogo, sempre da posizione di neutralità attiva.
Richiamiamo l’appello lanciato nei giorni scorsi dal Movimento Pacifista Ucraino: “La guerra è un crimine contro l’umanità. Pertanto, siamo determinati a non sostenere alcun tipo di guerra e impegnati per l’eliminazione di tutte le cause di guerra.”.
In questi giorni in cui anche noi saremo in piazza per urlare il nostro NO ALLA GUERRA ricordiamo che la strada maestra è quella dell’impegno quotidiano per promuovere in ogni territorio una profonda e radicata cultura della pace, dei diritti umani e della nonviolenza.
l’Assemblea del Forum trentino per la pace e i diritti umani
il Presidente Massimiliano Pilati
(*cit. Alexander Langer)
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