R_Esistenze: la Giornata Mondiale del Rifugiato 2021

R_Esistenze” è stato il titolo della Giornata mondiale del Rifugiato di quest’anno: un’iniziativa pensata e voluta per riflettere sulle strategie positive messe in campo ma anche per guardare allo stato dell’arte e interrogarci su come cambiare il contesto esistente.

Qui in Trentino così come nel mondo.

Laboratori creativi, la presentazione del libro Vicini lontani di Angela Tognolini. E, ancora, musica, cinema, giochi e incontri, camminate. L’edizione di quest’anno della Giornata mondiale del Rifugiato è stata tutto questo: l’occasione per rivederci dopo molto tempo, il modo per tornare a rendere visibile tutto quello che, sul nostro territorio, viene fatto ogni giorno, l’occasione per pensare a quanto ancora dobbiamo fare.


Cambiamo Rotta

“Cambiamo rotta!” è lo slogan al centro della campagna di sensibilizzazione sulla situazione dei migranti che attraversano la rotta balcanica nel tentativo, per lo più vano, di raggiungere l’Europa.

A lanciare l’iniziativa, aperta a quantз vorranno contribuire, è una rete compatta di sei realtà locali: Diocesi, Ipsia (Acli), Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa/CCI, Forum Trentino per la Pace, CNCA del Trentino, Movimento dei Focolari.  

Prima che un appello cristiano, questo è un appello umano“, ha ricordato don Cristiano Bettega, delegato Area Testimonianza e Impegno sociale della Diocesi di Trento, durante la conferenza stampa di presentazione della campagna.

L’obiettivo è richiamare l’attenzione deз trentinз su quanto sta accadendo lungo la rotta balcanica e che si inserisce in un contesto complesso che “va raccontato, va spiegato, va compresa e capita dalla nostra società civile”, come ha ricordato il nostro Presidente Massimiliano Pilati durante la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa.

A soli 500 chilometri dalla nostra Provincia, centinaia di persone tentano di arrivare nel Vecchio Continente: ad attenderli trovano quasi sempre confini sbarrati. E un destino da profughi nei campi di accoglienza, dove operano anche volontari trentini, coordinati da Ipsia. 

“Ci sono organizzazioni e persone – e anche volontari trentini – che lavorano in quei campi, in quelle zone, con quelle persone”, sottolinea Roberto Calzà, Referente Pastorale della migrazioni della Diocesi di Trento: la campagna, dunque, punta anche a raccogliere fondi per sostenere quelle attività, in particolare nel campo profughi di Lipa, in Bosnia Erzegovina.

Con i finanziamenti si vorrebbe anzitutto realizzare una lavanderia, fondamentale per garantire un’igiene basilare e scongiurare la diffusione della scabbia.

Da sinistra a destra: Olha Vozna, coordinatrice Ipsia (Acli); Emiliano Bertoldi, coordinatore di Atas per CNCA;  Francesca Lunardi, Movimento dei Focolari; don Cristiano Bettega, delegato Area Testimonianza e Impegno sociale della Diocesi di Trento; Massimiliano Pilati, Forum trentino per la pace e i diritti umani; Nicole Corritore, Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa/CCI; Roberto Calzà, Referente Pastorale della migrazioni della Diocesi di Trento.

La campagna di sensibilizzazione si pone l’obiettivo di suscitare maggiore consapevolezza su questa ferita aperta nel cuore dell’Europa, negli stessi territori insanguinati dalla guerra degli anni Novanta. Una ferita che ci riguarda profondamente: la rotta balcanica – è sempre più evidente – non ha come destinazione l’Italia ma la ricomprende, attraversandola in direzione dei passi alpini piemontesi o lungo la direttrice del Brennero.

L’intera iniziativa vedrà un evento di lancio sabato 29 maggio, alle ore 17.30, in occasione della Giornata internazionale dei Peacekeepers, i promotori di pace, data significativa anche per la storia del Trentino in quanto, quel giorno, si ricorda anche il martirio di Sisinio, Martirio ed Alessandro: l’iniziativa sarà trasmessa dalla Sala Conferenze della Fondazione Caritro in streaming sul canale YouTube della Diocesi di Trento (Servizio Comunicazione), sulle pagine Facebook di Vita Trentina e OBC Transeuropa e in TV su Telepace Trento.

Ai saluti istituzionali, seguiranno ospiti in presenza e in collegamento dalla Bosnia: tra loro l’ambasciatore d’Italia a Sarajevo, Nicola Minasi e i volontari attivi sul campo. Coordina Nicole Corritore, giornalista di OBC Transeuropa/CCI. 

A sostegno della campagna “Cambiamo rotta!” è stato realizzato anche un video-reportage (la regia è del giornalista-videomaker Paolo Martino, collaboratore di OBC Transeuropa/CCI) che raccoglie, tra le altre, la testimonianza di due giovani migranti, arrivati di recente in Trentino dopo aver attraversato con grande difficoltà la rotta balcanica.


Per contribuire, con la causale PROGETTO BALCANI:   

Opera Diocesana Pastorale Missionaria Cassa Rurale Alto Garda IBAN: IT 28 J 08016 05603 000033300338. Conto corrente postale n. 13870381.  

Per i privati che usufruiscono della DETRAZIONE IRPEF Opera Diocesana Pastorale Missionaria – sezione ONLUS Cassa Rurale Alto Garda IBAN: IT 70 L 08016 05603 000033311172. Conto corrente postale n. 30663371.

Per ulteriori informazioni:

Beyond Borders: i Balcani raccontati da Quilombo Trentino e Operazione Colomba

Frontiere e migrazioni. Di questo parleranno Pietro Maffezzoli, volontario di Quilombo Trentino, Sara e Maddalena, volontarie di Operazione Colomba.

L’occasione è il secondo episodio di Beyond Borders: interviste oltre i confini d’Europa, una serie di appuntamenti promossi da Operazione Colomba per raccontare le migrazioni e il lavoro di volontari e volontarie oltre i confini dell’Unione Europea.

Mercoledì 31 marzo, dalle 17.30 in diretta Facebook su Operazione Colomba e Quilombo Trentino e sul canale YouTube di Operazione Colomba, la giornalista Nicole Corritore (Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa) dialogherà con loro sulle loro esperienze e sulle prospettive per i Balcani occidentali e le isole dell’Egeo orientale, dove le due organizzazioni realizzano iniziative di solidarietà nei confronti di attivisti locali e di chi attraversa quelle rotte per arrivare in Europa.

Beyond Borders: interviste oltre i confini d’Europa

Beyond Borders è un’iniziativa di Operazione Colomba per portare la voce di volontarie e volontari, operatori e operatrici che vivono e lavorano ai confini della Fortezza Europa.

La prima intervista di questo ciclo porta il racconto di Eleonora Selmi, ostetrica e operatrice di Medici Senza Frontiere attiva a Lesbo da novembre 2019, in dialogo con Maddalena Landi. Il suo progetto si concentrava nella clinica pediatrica e di maternità attiva dentro al campo di Moria: in particolare, si occupava – insieme ad alcune ostetriche locali – delle donne in gravidanza e non solo, operando sempre a stretto contatto con il reparto di salute mentale attiva nel campo.

Nel novembre 2019, Moria – che poteva ospitare fino a 2.000 persone – ne ospitava 13mila: a marzo 2020, i migranti presenti a Moria erano oltre 20mila.

A Lesbo, Medici Senza Frontiere gestisce una clinica pediatrica fuori dal campo di Moria che offre assistenza sanitaria di base e sostegno alla salute mentale ai minori e servizi di salute sessuale e riproduttiva alle donne incinte.

Dopo l’incendio di Moria, Eleonora Selmi ha visto anche la nascita del nuovo campo, Kara Tepe e racconta come l’intera valle sia un luogo dove le persone tentano di sopravvivere, in condizioni degradanti, dove gli episodi di violenza sono all’ordine del giorno.

In quel contesto – e non solo – Medici Senza Frontiere ha effettuato 7.400 sedute individuali di salute mentale, 46.600 visite ambulatoriali, 11.600 vaccinazioni.