Esserci, o su quale sia il più bel regalo


Una volta entrati nella città da cui un tempo i genitori erano fuggiti, gli sembrò di esserci già stati, come in un sogno. La felicità per la pace conquistata l’aveva dipinta, da ogni finestra sventilavano bandiere e drappi colorati, la gente correva per le strade, cantava e ballava.

Le cicatrici della dittatura e della guerra non erano invisibili, e a guardar bene si vedevano, nelle rovine di case crollate, o nelle cicatrici di volti magri e pallidi. Ma non potevano guastare la festa, perché quella gente aveva ritrovato il bene più prezioso di tutti, la pace!

La festa era ovunque, perché era nei cuori di ognuno, e i bambini correvano di qua e di là, non riuscendo a credere alla bellezza di quanto gli stava intorno.

Giunti alla grande piazza, che adesso si chiamava “della libertà”, videro una grande folla che cantava e ballava, e batteva le mani in un grande applauso diretto ad una signora, circondata da uomini e donne, da bambini e da bambine. Era Eirene, la guida di quel popolo in festa.

<< so che sarà difficile ricostruire le nostre case, ma le nostre mani libere da catene saranno forti abbastanza! >> disse, e sebbene paresse incredibile, il popolo fece ancora più festa e baccano.

La sorellina e il fratellino riuscirono a raggiungere Eirene solo poco prima del tramonto: la abbracciarono come si fa come una nonna che non si vede da tanto tempo, e poi le raccontarono la storia della fuga dei loro genitori, e quella del loro viaggio per tornare lì. Quella signora così bella nei suoi bianchi capelli gli rivolse uno sguardo carico d’amore e di nostalgia.

<< purtroppo siamo poveri, e non abbiamo potuto comprarti un regalo per onorare la tua festa>> 

<< Questa, piccini miei, non è la mia festa, ma la nostra festa! E voi mi avete fatto un grande regalo. Siete qui>>

i due bimbi sembrarono non capire.

<< Siete qui, e non solo. Avete dimostrato di saper essere presenti per ciascuna delle persone che avete incontrato. E non c’è regalo più grande di questo.”

Una voce si alzò alle loro spalle

<< è vero!>> a parlare era il vecchio tutto perfetto che avevano incontrato nel primo villaggio. Anche se in effetti non sembrava più molto perfetto, visto che la sua barba era spettinata, e aveva i vestiti sgualciti e in disordine come chi si sta godendo una bella festa.

<< Mi hanno insegnato il valore della fragilità, con la loro presenza!>>

Il sindaco del secondo paese si fece largo tra la folla, a braccetto con un paio di suoi concittadini. Sembravano aver preso molto sole, in quei giorni, perché erano belli abbronzati!

<< e a noi hanno insegnato che il mondo non è un posto di cui aver paura, e che la bellezza della natura è un dono che appartiene a tutti!>>

Un ragazzo con degli abiti da atleta da cui erano stati scuciti tutti gli sponsor, prese la parola.

<< La loro calma e serenità è stata contagiosa! Oh, dovreste vedere com’è cambiata la gente nella nostra città, dopo che siete partiti! Grazie!>>

<< E dovreste vedere quelli della mia città!>> rincarò un signore con un grande cesto pieno di pesche, intento a regalarle a tutti! << mai vista una cosa del genere! e tutto grazie a quei due bambini, ve lo assicuro!>>

<< Ed io…>> il giovane contadino saltò fuori dalla folla e abbracciò la sorellina e il fratellino << … grazie a voi ho scoperto la meraviglia delle farfalle! Oh, sapeste quanto sono belle, e delicate, e quanti colori hanno…>>

I due barcaioli si fecero largo e sollevarono i bicchieri:

<< Propongo un brindisi a questi due ragazzi! Ci hanno insegnato il valore del perdono, e hanno rischiarato le nostre vite! >>

In un men che non si dica, tutta la piazza alzava bicchieri e faceva brindisi in loro onore!
Il cuore gli scoppiava di gioia, e sapevano che le vecchie ferite nei cuori del loro genitori sarebbero guarite quando sarebbero tornati, per raccontargli di quella grande festa.

Quando avrebbero fatto ritorno alla loro casa, dopo aver scoperto di averne una molto più grande. 

Questo è la storia di due bimbi e di come scoprirono questo prezioso segreto, che ora conosci anche tu!

Tutto il mondo è casa nostra, senza confini, né muri, né stranieri, né nemici.