“I Diritti Umani: 75 anni di?”

Lunedì 11 dicembre, in occasione del settantacinquesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, l’Assemblea del Forum trentino per la pace e i diritti umani organizza una rassegna dedicata ai temi della pace e dei diritti umani.

Domenica 10 dicembre si celebra il settantacinquesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, un documento sui diritti della persona, adottato dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1948. 

La Dichiarazione rappresenta una delle tappe più alte della storia contemporanea: sancisce i diritti fondamentali e inalienabili di ogni individuo, promuovendo la dignità, l’uguaglianza e la libertà di tutti. In un contesto globale segnato dall’inasprirsi di nuovi e vecchi conflitti, dalla crescente disuguaglianza e dalla recrudescenza dell’emergenza climatica, la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani assume un ruolo cruciale nel richiamare all’attenzione la necessità di rispettare la dignità e i diritti di ogni individuo. 

Per ricordarne i principi, rimarcarne i valori, ma anche per celebrarne l’anniversario, le associazioni aderenti all’Assemblea del Forum trentino per la pace e i diritti umani, hanno deciso collegialmente di creare una rassegna di eventi che portino una serie di riflessioni, approfondimenti e emozioni.  

L’appuntamento è previsto per lunedì 11 dicembre 2023 presso la Sala Conferenze di Trento della Fondazione Caritro, a Trento, in Via Calepina 1 e avrà il titolo “I Diritti Umani: 75 anni di?”, una rassegna di eventi incentrata sui temi della pace e dei diritti umani.

La giornata comincerà alle 15.30 e si protrarrà fino a sera con un programma ricco di ospiti e contenuti.

Inaugura la giornata un Silent Play dal titolo “Effetto Farfalla” organizzato dall’associazione MLAL e condotto da Federica Manfrini e Valentina Dapor. I partecipanti, muniti di cuffie e facilitati dalle moderatrici, potranno interagire con le altre persone, muovendosi nello spazio e creando connessioni relazionali e di significato. Questa attività permetterà ai partecipanti di lavorare sulla loro sfera socio-emotiva connessa al cambiamento climatico.

A seguire, dopo la presentazione della rassegna, è previsto una prima conferenza dal titolo “Israele Palestina: quali diritti! – Reporter, fotografi e attivisti nonviolenti alla ricerca dei diritti nel contesto israelo palestinese”, alle 16.30. Partendo da un video saluto introduttivo di Moni Ovadia, la referente dell’associazione Pace per Gerusalemme  Amina Hussein, modererà le testimonianze dei volontari di Operazione Colomba, del reporter Raffaele Crocco dell’associazione 46° Parallelo e dei fotografi Jacob Balzani Lööv e  Rosy Sinicopri, che porteranno la loro mostra tratta dal libro Coordination Denied.

Alle 18.00 la docente e giornalista Paola Treglia leggerà alcuni brani dedicati ai diritti umani ed in particolare al diritto allo studio, raccolti e selezionati dall’associazione Docenti Senza Frontiere. Al termine delle letture, si terrà la conferenza “Costruire la pace con la cooperazione internazionale: lo scriviamo da 25 anni!”. L’incontro sarà anche l’occasione per celebrare il venticinquesimo compleanno di Unimondo, testata giornalistica online edita da Fondazione Fontana che offre un’informazione qualificata sui temi della pace, dello sviluppo umano sostenibile, dei diritti umani e dell’ambiente. Ad introdurre quindi saranno Pierino Martinelli direttore di Fondazione Fontana e Raffaele Crocco direttore di Unimondo e l’ascolto del podcast “Altro modo” fatto appositamente per questa ricorrenza da Michele Simeone. A seguire ci saranno gli interventi di Chiara Troiano di Intersos, Stefano Schiavo dell’Università di Trento, Silvia Stilli, Presidente di AOI e Zohra Mehri per i ragazzi del percorso “Cooperazione: mettiamola in Agenda!”. A chiudere gli interventi le considerazioni di Raffaele Crocco e Massimiliano Pilati, presidente del Forum trentino per la pace e i diritti umani. 

Al termine della conferenza verrà proiettato il cortometraggio “The Stupid Boydi Phil Dunn, presentato durante il Religion Today Film Festival del 2023 e vincitore del Premio “Nello spirito della pace” assegnato dalla giuria speciale del Forum trentino per la pace e i diritti umani.   A seguire è previsto un rinfresco comunitario, preparato dalla Cooperativa Samuele. Un’occasione di socializzazione e di confronto, per celebrare la giornata e passare insieme del tempo di qualità. 

Alle 21.00, si ripartirà con alcune letture a cura di Laura Bampi e Flavia Ioria dell’associazione Tremembè sul tema della tortura, che introdurranno la conferenza Tortura di stato?” – La tortura nel corso dei secoli, da quella inflitta alle streghe a quella che subiscono i migranti passando per Guantanamo, attraverso la storia del diritto penale. L’intervento approfondirà dal punto di vista giuridico a Convenzione contro la tortura ed altre pene disumane e degradanti adottata dalla Assemblea  generale dell’ONU del 10.12.1984, l’art.613 bis del codice penale  italiano ed i tentativi di abrogazione della norma. A parlarne sarà Nicola Canestrini, avvocato penalista con la moderazione di Lorenza Cescatti dell’associazione Giuristi Democratici.

L’evento è reso possibile grazie al sostegno delle associazioni che fanno parte dell’Assemblea del Forum trentino per la pace e i diritti umani: Associazione BiancoNero, Forum trentino per la pace e i diritti umani, Giuristi democratici, Operazione Colomba,  Fondazione Fontana, Associazione 46° Parallelo, Docenti Senza Frontiere, Tremembè, Pace per Gerusalemme e MLAL.

Alla luce dei recenti avvenimenti che stanno sconvolgendo l’Europa e il mondo, con la guerra tra Russia e Ucraina e quella tra Israele e Palestina, i conflitti dimenticati, la crescente disuguaglianza, la violazione delle libertà fondamentali e le conseguenze dell’emergenza climatica, è fondamentale collaborare per promuovere i valori della pace e dei diritti umani e per agire concretamente sul territorio. 

Per questo motivo, la giornata vuole essere anche un’occasione per invitare chi non ne fa parte, a presentare domanda di adesione all’Assemblea del Forum trentino per la pace e i diritti umani. Fino a giovedì 21 dicembre, infatti, in seguito all’elezione del nuovo Consiglio provinciale, le associazioni potranno inviare la loro richiesta per entrare a far parte della nuova Assemblea, che andrà a sostituire quella attuale, giunta al termine della proprio mandato. 

Per maggiori informazioni sull’evento dell’11 dicembre “I Diritti Umani: 75 anni di?” è a disposizione lo staff del Forumpace (telefono: 0461 213176, mail: forum.pace@consiglio.provincia.tn.it). 

Per maggiori informazioni sull’adesione al Forumpace trentino contattare la Segreteria organi collegiali del Consiglio provinciale (telefono: 0461-213290, mail: organi.assembleari@consiglio.provincia.tn.it).

Adesione all’Assemblea del Forum trentino per la pace e i diritti umani

Con l’elezione del Consiglio Provinciale, decade progressivamente l’Assemblea del Forum trentino per la pace e i diritti umani.
Fino a giovedì 21 dicembre, le associazioni, i comitati e gli enti del terzo settore che operano sul territorio provinciale possono presentare domanda di adesione all’Assemblea.
Devono inviare richiesta sia le nuove associazioni, sia quelle che ne hanno già fatto parte nell’ultima o nelle precedenti legislature.

La richiesta di adesione deve pervenire alla mail segreteria.generale@pec.consiglio.provincia.tn.it utilizzando il modulo ARichiesta di adesione“, consultabile nella pagina dedicata alla modulistica.

Nel caso in cui la Richiesta di adesione venisse compilata senza firma digitale, bisognerà allegare anche una copia della carta di identità del legale rappresentante.

Inoltre, alla richiesta si devono allegare:

  1. copia dell’atto costitutivo;
  2. copia dello statuto, adottato da almeno un anno, che tra gli scopi sociali prevede, in forma espressa, iniziative nel campo dei diritti umani, della cooperazione e dello sviluppo internazionale, della difesa popolare non violenta, della pace, del disarmo, del servizio civile;
  3. una relazione attestante l’attività svolta con riferimento almeno all’ultimo anno nell’esercizio delle finalità statutarie indicate.

Entrando a far parte dell’Assemblea del Forum, le associazioni e i comitati operanti nell’ambito del territorio provinciale nei settori dei diritti umani, della cooperazione e dello sviluppo internazionale, della parità di genere, della difesa popolare non violenta, della pace, del disarmo e del servizio civile possono trovare consulenza e supporto sia dal punto di vista progettuale e organizzativo, sia sotto il profilo della comunicazione, così da amplificare l’impatto delle proprie iniziative.

Partecipa anche tu per promuovere il cambiamento: la pace #partedaqui

Per informazioni sulla procedura di adesione all’assemblea contattare:

  1. Segreteria organi collegiali del Consiglio provinciale
    telefono: 0461-213290
    mail: organi.assembleari@consiglio.provincia.tn.it
  2. Staff Forumpace
    telefono: 0461 213176
    mail: forum.pace@consiglio.provincia.tn.it

Informazioni integrali sul sito del Consiglio provinciale.

Che tacciano le armi!

Il conflitto in Israele-Palestina è divampato di nuovo in guerra, questa volta con un breve ma
intenso rovesciamento dei rapporti di forza che ha lasciato stupefatto il mondo intero. Il risultato,
però, è sempre il medesimo: un doloroso spargimento di sangue che allontana ancor di più le
quanto mai flebili prospettive di pace, giustizia, riconciliazione.
Quali che siano, di volta in volta, i casus belli delle violenze, un’altra costante che accomuna questi
accadimenti è la superficialità delle analisi da parte dei media, dei circoli politici e intellettuali. La
corsa alla ricerca delle responsabilità, delle giustificazioni, dei “però”, se svolta in maniera
volutamente astorica è un esercizio da cui chiunque -sia nell’ambito dell’informazione che in
quello della solidarietà internazionale- dovrebbe esimersi, perché mistifica e offusca le
responsabilità più grandi di tutte: le nostre.
L’unico motivo per il quale ancora scorre il sangue in Palestina-Israele è perché negli ultimi trenta
anni né il popolo della pace né tantomeno i governi mondiali hanno voluto o potuto imporre il
rispetto del diritto internazionale come base di un vero processo di pace
. Politiche e scelte locali
scellerate riescono facilmente ad accendere una miccia che tutto l’occidente ha contribuito a
fabbricare e armare.
Adesso, come sempre, l’unico grido che vogliamo far risuonare in tutto il mondo è: che tacciano le
armi! Che si abbandoni la via della vendetta e della rappresaglia
!
Il nostro massimo sostegno va alla popolazione civile, alle vittime di queste spirali dissennate di
violenza, a chi ancora, insieme a noi, coltiva in Israele-Palestina la speranza per una pace giusta.

Pier Francesco Pandolfi de Rinaldis – Pace per Gerusalemme
Massimiliano Pilati – Presidente Forum trentino per la pace e i diritti umani

Migrazioni: un altro sguardo

Sabato 30 settembre, al Centro per la Cooperazione Internazionale, un incontro promosso dal Forumpace su proposta del Consiglio della Comunità Marocchina all’Estero getterà nuova luce sul fenomeno migratorio, oggi più che mai al centro del dibattito internazionale

Migrazioni: sostegno all’azione politica democratica e leva per lo sviluppo sociale ed economico è il titolo scelto per l’incontro in programma il prossimo sabato 30 settembre 2023, alle 17.00, presso il Centro per la Cooperazione Internazionale, in Vicolo San Marco 1, a Trento. L’evento, organizzato dal Forumpace su proposta dell’Observatoire Communication et Migration del Conseil de la communauté marocaine à l’étranger, in collaborazione con ANOLF – Associazione Nazionale Oltre Le Frontiere e Movement of Democratic Moroccans Abroad, sarà l’occasione per discutere di un fenomeno che domina il dibattito pubblico e le agende dei decisori politici globali. 

La questione migratoria, infatti, è una delle sfide più complesse e urgenti del nostro tempo. La narrazione che ne viene fatta, però, rischia spesso di enfatizzare tensioni e divisioni, piuttosto che favorire una comprensione approfondita del fenomeno e promuovere un incentivo costruttivo all’azione. 

A fronte di uno scenario che ci mette a confronto con fenomeni di discriminazione e violazione sistematica dei diritti dei migranti, dalla fase di transito all’arrivo presso le frontiere internazionali e nei paesi di accoglienza, appare quanto mai necessario moltiplicare le prospettive in una logica di confronto plurale e aperto.

Analizzare la questione da più punti di vista contribuisce infatti a favorire un dialogo orientato verso soluzioni che rispettino i diritti umani, promuovano l’integrazione e affrontino in modo strutturale le cause del fenomeno.

Nel corso del pomeriggio è previsto l’intervento del Président de l’Observatoire communication et migration Jamal Eddine Ryane (Paesi Bassi) e Samira Chabib, mediatrice linguistico-culturale e fondatrice di Organizzazione SaaDia, associazione di promozione culturale e sociale a Verona. Modera l’incontro la Vicepresidente del Forumpace Katia Malatesta

Per tutta la durata dell’evento è previsto un servizio di traduzione

Per maggiori informazioni contattare Riccardo Santoni – Forum trentino per la pace e i diritti umani (3351797117; riccardo.santoni@consiglio.provincia.tn.it)

Nel nome dell’umanità, per il disarmo nucleare e per la fine di tutte le guerre

Ricondividiamo il comunicato del Centro Pace ecologia e diritti di Rovereto e del Cantiere di Pace del Trentino, in vista del 6 agosto, anniversario del bombardamento di Hiroshima.

“Siamo preoccupati. Ogni giorno sentiamo notizie sulla concreta possibilità di una escalation nucleare.

Non si tratta solo delle frequenti minacce di usare bombe nucleari ma anche del fatto che sempre più centrali nucleari sono in territorio di guerra, a forte rischio di incidente.
Ci preoccupa inoltre il crescente armamentismo e militarismo che vuol far credere alle persone che la guerra è inevitabile e che la vita degli esseri umani è sacrificabile.

Siamo preoccupati e crediamo che l’unica risposta sia “Prendere la Pace nelle proprie mani”: denunciare questa situazione e rispondere alla cultura dell’oscurità e della morte.

Il 6 di agosto, anniversario della prima bomba atomica su Hiroshima, già da tempo si svolgono manifestazioni in tutto il mondo di luci e colori. In particolare saremo presenti il 6 agosto a Padova con i “Beati costruttori di Pace” alle ore 8.15, momento di silenzio nell’ora del bombardamento dove saranno letti i messaggi da parte degli Hibakusha, sopravvissuti alla bomba di Hiroshima del 6 agosto 1945.

Gli Hibakusha, le persone colpite e sopravvissute all’atomica, sono state le più resistenti e più determinate a lottare per eliminarla. I trattati e il diritto internazionale da soli non bastano, rimangono determinanti le persone, tutte, ciascuno di noi, per la riuscita della vita di tutti gli esseri viventi e di Madre Terra.

Perciò, anche quest’anno, 78 anni dopo i bombardamenti del 1945, facciamo memoria dei morti e rendiamo onore ai sopravvissuti, aggiungendo il nostro impegno al loro sforzo di eliminare tutte le armi nucleari dal pianeta. Per dire: Mai più Hiroshima! Mai più Nagasaki!

Il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW), entrato in vigore nel 2021, è ormai legge per 68 Stati e in un’altra trentina sono in corso le procedure di ratifica. L’Italia rimane ancora fuori da questo consesso, ma avrà una nuova opportunità tra il 27 novembre e il 1 dicembre, quando si terrà all’ONU a New York la seconda conferenza degli Stati parti del TPNW. Solo pochi giorni fa, la Commissione Esteri della Camera ha approvato all’unanimità una Risoluzione sul disarmo nucleare in cui si impegna il Governo a valutare la possibilità di parteciparvi come Paese osservatore.

La Rete Italiana Pace e Disarmo affronta questi temi e indica impegni e proposte operative su cui lavorare quali, ad esempio, il sostegno alla difesa civile non armata e non violenta; la costruzione di corpi civili di Pace, la ricerca sulla Pace e la prevenzione dei conflitti; la riduzione della spesa militare, l’impegno per la riconversione dell’industria delle armi verso il settore del civile.

Nel Disarmo e in particolare nel Disarmo nucleare è stata individuata la condizione necessaria per dare più spazio alla Pace che spalanca le porte verso l’amore per l’umanità.

Nella campagna “Italia Ripensaci” sono indicate azioni urgenti da affrontare insieme alle istituzioni. Per questo sono state presentate ai nuovi consiglieri comunali una lettera firmata da diverse associazioni e una bozza di delibera proposta da “Rete Italiana Pace e Disarmo” e da “Senza atomica” per aderire alla campagna “Italia Ripensaci” con la quale si chiede al governo italiano la ratifica del Trattato ONU per un mondo libero dalle armi nucleari.”

Centro Pace ecologia e diritti di Rovereto, Cantiere di Pace del Trentino

Come tanti segnavia: attraverso gli archivi dei protagonisti il percorso storico dell’ideale e dell’impegno pacifista

Giovedì 13 luglio l’incontro sull’importanza della documentazione con la partecipazione di Alex Zanotelli e di Beati i costruttori di pace

La documentazione generata da organizzazioni e individui attivi in difesa dei diritti umani e per la promozione di una cultura di pace svolge spesso un ruolo fondamentale non solo in termini di sensibilizzazione ma anche nel perseguire specifici obiettivi di trasparenza, accesso alle informazioni, accountability e giustizia.

È il caso dei vasti archivi che conservano la memoria delle campagne, dei progetti e dei contributi di pensiero di un protagonista dell’attivismo italiano qual è Alex Zanotelli e dell’associazione Beati i costruttori di pace.

Con il forte impulso del Forum trentino per la pace e i diritti umani, nelle scorse settimane ha preso forma l’idea di assicurare questo patrimonio alla fruizione pubblica attraverso l’opera della Fondazione Museo storico del Trentino, da tempo impegnata nella costruzione di una rete di documentazione sul tema della pace.

A questo percorso è dedicato l’incontro “Come tanti segnavia: attraverso gli archivi dei protagonisti il percorso storico dell’ideale e dell’impegno pacifista”, in programma giovedì 13 luglio, alle ore 17.30, presso la Sala dell’Aurora di Palazzo Trentini (Via G. Manci, 27).

L’appuntamento, organizzato dal Forum trentino per la pace e i diritti umani di concerto con la Fondazione Museo storico del Trentino e il Consiglio della Provincia Autonoma di Trento, vedrà protagonista lo stesso Alex Zanotelli in dialogo con Massimiliano Pilati, presidente del Forumpace.

Sulla stretta correlazione tra impegno di pace, difesa dei diritti umani e pratica archivistica come strumento di trasformazione e cambiamento si soffermeranno anche, in apertura, Katia Malatesta – vicepresidente del Forum trentino per la pace e i diritti umani, Giuseppe Ferrandi – direttore generale della Fondazione Museo storico del Trentino, Rodolfo Taiani – responsabile area archivi, biblioteca, collezioni ed editoria della Fondazione Museo storico del Trentino, e don Mario Costalunga – cofondatore di Beati i costruttori di pace

Come tanti segnavia” vuole dunque essere un’occasione per esplorare la storia dell’ideale pacifista e per approfondire la comprensione delle sfide e delle speranze che ne assicurano la persistenza e la continuità, stimolando una riflessione critica sulla costruzione di un futuro migliore del nostro presente.


Servizio civile universale provinciale, un’opportunità di formazione per tre giovani in Consiglio provinciale e al Forum per la pace

Tre giovani, dai 18 ai 29 anni, avranno l’opportunità di acquisire competenze e prepararsi al mondo del lavoro presso le sedi del Consiglio provinciale e del Forum trentino per la pace e i diritti umani, grazie a due progetti del bando di Servizio civile universale provinciale (SCUP) indetti dalla Provincia autonoma di Trento. I due progetti, in partenza a settembre e della durata di dodici mesi, rappresentano l’occasione per immergersi in un contesto stimolante e per comprendere come operano due realtà fondamentali per l’assetto istituzionale provinciale.

Il Consiglio provinciale è uno degli organi della Provincia e può essere considerato il “Parlamento” del Trentino, la cui funzione principale è appunto quella legislativa. Il Forum trentino per la pace e i diritti umani, invece, è un organismo del Consiglio, che si occupa di promuovere e difendere i valori della pace e dei diritti umani.

Il progetto del Consiglio provinciale, intitolato “Con le scuole per l’Autonomia del Futuro”, permetterà ai due giovani selezionati di entrare a tutti gli effetti, come elementi operativi, nella squadra che si occupa delle attività con le scuole. Parteciperanno alla progettazione delle attività e alla loro realizzazione, faranno da guida alle classi nelle visite ai luoghi dell’Autonomia e parteciperanno agli incontri tra politici e studenti. Parteciperanno inoltre alla progettazione e alla realizzazione degli eventi promossi dal Consiglio sull’Autonomia e collaboreranno con i vari servizi dell’istituzione.

Il progetto del Forumpace, invece, dal titolo “Tessere reti di pace”, permetterà alla persona selezionata di affiancare lo staff operativo nelle varie attività dell’ente, concentrandosi in particolare sulla co-progettazione con le associazioni della rete del Forum, con le scuole, con le rappresentanze studentesche e con gli enti locali. Il giovane selezionato, inoltre, prenderà parte a percorsi di sensibilizzazione sulle tematiche della pace e dei diritti umani, online e offline, sia per le scuole che per la comunità trentina in generale.

I due progetti, infine, prevedono un articolato percorso formativo, della durata di oltre cinquanta ore, che permetterà alle persone selezionate di acquisire competenze specifiche spendibili sul mondo del lavoro.

La scadenza per la presentazione delle domande è prevista per domenica 23 luglio 2023 alle 23.59. Verrà inoltre organizzato un incontro informativo con i due enti, in presenza e online, mercoledì 18 luglio dalle 10.00 in poi.

Per maggiori informazioni è possibile consultare il portale dello SCUP (https://serviziocivile.provincia.tn.it/Adesione) oppure contattare i responsabili del progetto (Rodolfo Ropelato, Consiglio Provinciale – 3669302653, Riccardo Santoni, Forumpace – 3351797117).

A Trento si celebra la Giornata Internazionale delle Fasce Bianche

Foto presa dalla pagina Facebook dell’associazione Jer me se tiče.

Lo facciamo da anni. Lo ripeteremo il prossimo 31 maggio, alle 17.30, nel cortile di Palazzo Thun, a Trento. Saremo lì, con le nostre fasce bianche al braccio, in silenzio. Ci saremo per ricordare i troppi morti ancora dimenticati della folle guerra nella Bosnia Herzegovina. Ci saremo per ricordare a tutti come la fine di una guerra spesso non sia l’inizio della Pace. Saremo lì, assieme, perché dove non c’è pace non ci sono diritti, giustizia, equità economica, democrazia.

L’iniziativa è come sempre firmata dal Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani, dall’Associazione Trentino con i Balcani, dall’Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo, dall’Associazione Progetto Prijedor e da Unimondo, con l’adesione di molti altri gruppi, associazioni, singole persone. Più o meno a quell’ora, quel 31 maggio, manifesteranno un altro centinaio di città europee.

Contemporaneamente, poi, migliaia di persone saranno in piazza proprio a Prijedor, città della repubblica Srpska – la parte serba della Bosna Herzegovina – , dove tutto è iniziato. Il 31 maggio del 2012, infatti, un ragazzo giovane, Emir Hodžić, si legò al braccio una fascia bianca e si mise solo, in piedi, nella piazza del municipio. Non disse nulla. Rimase zitto. Voleva protestare contro l’assordante silenzio delle autorità di Prijedor. Voleva si condividesse il ricordo di quello che era accaduto vent’anni prima, il 31 maggio 1992.

Quel giorno, a Prijedor, era arrivato l’odio. Le autorità serbe obbligarono tutti i cittadini non-serbi a mettere uno straccio o un lenzuolo bianco alle finestre di casa.  Per essere riconoscibili anche fuori, in strada, furono obbligati a mettere una fascia bianca al braccio. Così, iniziò la tragedia. In pochi mesi 31.000 civili di Prijedor, tutti rigorosamente non serbo – ortodossi, vennero rinchiusi nei lager. 53.000 persone furono vittime di persecuzione e deportazione.  Quelli uccisi furono 3.173.  102 erano bambini.

Quella guerra è quasi dimenticata, ormai. In questi giorni di tragedia e di guerra in Ucraina, quasi tutti i commentatori si stupiscono che “in Europa sia tornata la guerra”. Tutti sembra abbiano dimenticato i cinque anni di macello nella ex Jugoslavia. Così come troppi scordano le molte guerre in corso, i 31 luoghi dove si muore per le bombe, la fame, la violenza portata dalle armi.

Le fasce bianche di Prijedor, ci aiuteranno a ricordare tutto questo. Ci troveremo nel cortile di Palazzo Thun, a Trento, il 31 maggio alle 17.30. Per non dimenticare mai. Saremo lì per ricordare che le ingiustizie vanno ricordate. Saremo lì per ricordare che le vittime vanno ricordate. Saremo lì perché tutto questo “Ci Riguarda”.