Attenzione, o dell’Arte di Farsi Venire Sonno


Sorellina e fratellino erano davvero molto impazienti di giungere a destinazione, perché non mancava poi molto all’inizio dei festeggiamenti, così decisero di continuare a procedere andando di buon passo. Dopo un po’ il bambino, distratto come al solito, appoggiò il piede su un sasso e si prese una bella storta alla caviglia.

Gli faceva proprio male, ed era molto dispiaciuto perché aveva paura che rallentando avrebbero fatto tardi. Non se lo sarebbe mai perdonato, così cercò in ogni modo di nascondere il dolore alla sorellina, e di tenere il passo.
Poco dopo raggiunsero un grande albero, e la sorellina, sbadigliando, disse:

<< senti, ho proprio un gran sonno. Perché non ci riposiamo qui, per stasera? riprenderemo il cammino domani mattina, riposati.>>

Il bambino era molto sollevato dalla decisione della sorellina, ciononostante cercò di non darlo a vedere.

<< sei sicura, sorella? Abbiamo ancora un bel po’ di luce, prima della notte, potremmo continuare…>>

<< No, no, ti dico che ho proprio un gran sonno. Non riesco a tenere gli occhi aperti! Fermiamoci qui, sotto questo bell’albero, e dormiamo. Domattina ti prometto di svegliarmi presto e di camminare veloce e spedita!>>

Così si sistemarono sotto le fronde e dopo poco il fratellino, molto stanco a causa dello sforzo di sopportare il dolore, si addormentò profondamente.

Poco dopo il tramonto, si svegliò e si accorse che la sorella non dormiva ancora. Aveva acceso un fuocherello che scoppiettava allegro, e stava leggendo un libro alla sua luce. Inoltre si accorse di avere la caviglia fasciata ben stretta, e il dolore non c’era più. Capì che non era vero che aveva avuto sonno, ma che si era accorta del suo guaio, e lo aveva voluto risolvere senza che lui si sentisse in colpa. Sentì il suo cuore gonfiarsi d’amore per lei, ma anche d’orgoglio, chi nel mondo poteva dire di avere una sorella migliore?
L’attenzione ai problemi degli altri è una cosa incredibile, ogni sforzo che richiede viene ripagato cento e cento volte.

<< Grazie>> mormorò, e poi si addormentò di nuovo.